Il Piemonte spera ancora in linee aeree più estese di Gianni Bisio

Il Piemonte spera ancora in linee aeree più estese Punta almeno a collegamenti europei Il Piemonte spera ancora in linee aeree più estese Ma per ora ne resta escluso - L'Alitalia annuncia oggi nuovi voli che non includono Caselle - Migliorano comunque i rapporti con la compagnia di bandiera L'Alitalia (lo annuncerà, ufficialmente oggi a SaintVincent) incrementa i propri collegamenti internazionali con diciassette nuove rotte in partenza da scali nazionali, ma ancora una volta — l'ultima? — Torino non viene interessata direttamente alle novità. Si collegano Pisa e Palermo con Parigi, Bologna icon Francoforte, Catania con Londra e Zurigo, Venezia con Bruxelles (vecchio sogno dei torinesi), ma per lo scalo di Caselle ci sarà soltanto l'aumento da 4 a 6 dei voli settimanali con Londra. Per chi da anni sostiene che Torino viene emarginata dalla compagnia di bandiera c'è un ulteriore motivo di polemica. E' difficile infatti non chiedersi come mai l'internazionalità di un aeroporto che serve un bacino di traffico a base industriale con 4 milioni e mezzo di abitanti, che ha speso 60 miliardi nel 1980 per voli internazionali, sia sostenuta soltanto da tratte con Parigi, Francoforte e Londra. E' pur vero che gli scali milanesi sono vicini (60-90 minuti di auto) ma ciò non consola chi vorrebbe altri collegamenti. I torinesi sono consapevoli che non si possono esercire tutte le tratte sognate con collegamenti giornalieri, ma qualcosa di più si può avere. Fra le richieste ci sono Bruxelles, Zurigo, Ginevra, Barcellona. Quest'ultima località era già entrata nell'orario 1979-80 con le sigle IB 847 e 848, ma per un problema legato alla disponibilità dei velivoli (non solo dell'Alitalia, ma anche dell'Iberia) era stata cancellata ancora prima d'iniziare. Tra il Piemonte, Torino e la compagnia di bandiera vi sono stati per anni contatti piuttosto freddi, a base di «dossier» d'accuse, di repliche non sempre diplomatiche dei dirigenti Alitalia seccati, come si lasciò sfuggire un funzionario, «dai lamenti dei piemontardi». Soprattutto nel periodo in cui la Sagat, sotto la presidenza Filippa, cercò di essere l'interlocutore torinese della compagnia di bandiera, i rapporti con l'Alitalia furono tutfaltro che idillici. E gli strascichi sono rimasti. La Regione ora sta cercando di riallacciare un dialogo costruttivo. In ballo non c'è soltanto il collegamento con Ginevra e Zurigo (contestato dall'Alitalia perché le sottrae il traffico), ma un diverso rapporto dell'utente-Piemonte nei confronti della compagnia aerea. «Non è il momento di polemiche — dice il presidente Enrietti —. Abbiamo già il dossier dell'assessore Cerutti sulle nuove rotte. Consegneremo al ministro Formica una memoria. Insomma abbiamo impostato seriamente una trattativa che speriamo dia frutti a breve termine, tenuto conto sia delle esigerne del Piemonte sia di quelle dell'Alitalia*. Cautela anche alla Sagat. Il vicepresidente Vadala non nasconde di essere 'Stupito e rammaricato' che l'Alitalia nei nuovi voli abbia omesso di valutare le esigenze dello scalo torinese a vantaggio di altri. Aggiunge però che le iniziative della Regione, partendo dalle esigenze reali dell'u¬ tenza, hanno lo scopo di «/ar più efficacemente considerare l'utilità improrogabile dell'istituzione di nuove linee su Torino». Sta per finire il periodo buio dei rapporti tra Torino e l'Alitalia? La prossima istituzione anche da Caselle delle tariffe ridotte «Pex» con Parigi (eravamo stati gli unici fra le grandi città ad esserne esclusi) fa ben sperare. Un primo passo verso una riconciliazione? I torinesi l'aspettano. Gianni Bisio

Persone citate: Cerutti, Enrietti, Formica