Andreatta da Bruxelles fa sapere che «i redditi potranno diminuire» di Renato Proni

Andreatta da Bruxelles fa sapere che «i redditi potranno diminuire» Riuniti i ministri finanziari e dell'Agricoltura della Comunità Andreatta da Bruxelles fa sapere che «i redditi potranno diminuire» Necessario per contenere l'inflazione - Firmato il prestito di 1200 miliardi per la ricostruzione delle zone terremotate - Nulla di fatto per i prezzi agricoli - Bartolomei minaccia di disertare i negoziati DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — La Cee, al massimo, spera che il potere d'acquisto dei suoi lavoratori nel 1981 resti costante. Ma per quelli di alcuni Paesi, ha aggiunto il ministro del Tesoro, Beniamino Andreatta, ci saranno forse delle riduzioni nel reddito. Il ministro, nel suo incontro con i giornalisti, non ha fatto misteri che questa possibilità si applichi ai lavoratori italiani. Andreatta ha respinto la richiesta dei sindacati di conteggiare gli aumenti della scala mobile nelle liquidazioni di fine rapporto se si vuole ridurre l'inflazione, pareggiare la bilancia dei pagamenti e tenere, il passo con la concorrenza straniera. «Se non ci adeguiamo alla "dama" che ballano gli altri Paesi per smorzare l'inflazione», ha aggiunto, «ci troveremo di fronte alla crisi. Se i redditi non si controllano, essi verranno compressi in modo peggiore. O permettiamo una certa riduzione dei redditi in termini reali oppure avremo più alti livelli di disoccupazione in Italia». Andreatta ha anche respinto l'ipotesi di una politica fiscale meno onerosa per compensare i tassi d'interesse molto elevati pra- ticati in Europa. Questa «linea», tuttavia, ha detto implicitamente Adreatta, non è valida per le spese politiche agricole comunitarie. Infatti, l'Italia vuole mantenerle alte, ma non con rialzi alti quanto gli aumenti dei prezzi dei prodotti industriali. La commissione europea ha propostò un aumento medio del 7,8 per cento contro il 15,3 per cento chiesto dalle associazioni degli agricoltori. Ieri, infatti, i ministri delle Finanze hanno discusso anche gli aspetti di bilancio delle spese agricole, ma non sono riusciti a fissare alcun principio orientativo per i colleghi dell'agricoltura, per cui la parola spetta ai ministri competenti, il 30 marzo. Andreatta ha sostenuto nuovamente che la corresponsabilità delle spese e delle eccedenze agricole non deve essere generalizzata, a causa dei diversi li¬ velli di inflazione nazionale. Per esempio, l'aumento proposto dalla commissione garantirebbe agli agricoltori francesi, nell'81, un reddito pari al 90 per cento di quello per il 1980, mentre il reddito degli olandesi sarebbe del 112 per cento. Il reddito degli agricoltori italiani scenderebbe al 94 per cento circa. Un modesto aumento dei prezzi agricoli, secondo Andreatta, avrebbe effetti nega- tivi sia sull'occupazione agricola sia sulla bilancia dei pagamenti; quei Paesi che ritengono troppo alti gli aumenti dei prezzi, possono eliminare gli importi monetari positivi. Per Andreatta, è giunto per l'agricoltura «il momento della verità» ed è venuto al pettine anche «i/ nodo della politica monetaria come elemento della realizzazione delle politiche comunitarie» . Andreatta ha detto che la Cee spera di sottoscrivere un accordo affinché i crediti «a pronti» per ripagamenti «a termine» (cioè i prestiti detti «swaps») dei dieci Paesi avvengano tra il Fondo di cooperazicne monetaria comunitario e la Federai Reserve Bank di Washington per poter intervenire meglio sulla moneta sotto pressione. Inoltre, ai 200 miliardi di dollari delle riserve dei dieci Paesi si dovrebbero aggiungere anche monete comunitarie per una migliore stabilità. Deludente, invece, è stata la riunione dei ministri dell'Agricoltura. La discussione sui nuovi prezzi agricoli si è subito arenata sui principi generali e il ministro Giuseppe Bartolomei ha detto: «Abbiamo pestato acqua nei mortai». L'Italia trova molta resistenza anche per i premi all'olio di oliva (la Cee teme che l'attuale procedura offra lo spunto per truffe simili a quelle dei pomodori) ma Bartolomei ha ribattuto che la produzione dell'olio in Italia è ancora quella del 1963, quando non c'erano i premi comunitari. La posizione dell'Italia sui prezzi agricoli è, per ora, piuttosto dura e Bartolomei ha detto di «non escludere la sedia vuota», cioè il boicottaggio delle discussioni, una ipotesi che però alcuni tendono a scartare. E' stato anche firmato da Andreatta e dal vicepresidente della commissione Ortoli l'accordo per il prestito all'Italia di 1200 miliardi di lire, con abbuoni di interesse di tre punti per dodici anni, per la ricostruzione nel Sud terremotato. Renato Proni

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