Duri insulti al processo Terregiani «Sei un Giuda, accusi gli innocenti!»

Duri insulti al processo Terregiani «Sei un Giuda, accusi gli innocenti!» Accesi confronti e scambi di battute in aula a Milano Duri insulti al processo Terregiani «Sei un Giuda, accusi gli innocenti!» MILANO — 'Ma che cosa confermi?Sei un Giuda, mandi in galera persone innocenti!». Questa una delle battute sentite ieri al processo Torreggiane durante un acceso confronto tra due cosiddetti «pentiti»: Maurizio Mirra ed Enrico Pasini Gatti. Il confronto non riguardava direttamente l'uccisione dell'orefice, ma altri episodi inerenti al processo; inoltre, poteva servire a valutare l'attendibilità di un personaggio come Pasini Gatti che, sebbene per «sentito dire», accusa del delitto tre imputati: Giuseppe Memeo, Sebastiano Masala e Sante Fatone. Già durante l'interrogatorio, Mirra ha smentito Pasini Gatti: ha negato risolutamente di essersi autoaccusato della rapina all'armeria di Bergamo e, di conseguenza, di aver mai maneggiato le armi portate via. Ha ammesso di aver venduto alcune pistole a Pasini Gatti, ma ha decisamente smentito che tra que¬ ste vi fosse quella utilizzata per uccidere Torreggiani e l'agente di polizia Campagna. Inoltre, ha negato che Sante Fatone sia mai stato in Sud America e sia approdato alle Brigate rosse. 'Fatone — ha dichiarato Mirra — stava mole, era abbattuto. E' assolutamente falso che si sia avvicinato alle Br: tutti gli aiuti li riceveva dagli amici e dai genitori». Mirra ha anche aggiunto che proprio le condizioni psicologiche in cui vedeva Fatone, quel suo vivere da «braccato» (è latitante dall'epoca del delitto) furono elementi che lo incitarono a troncare i suoi rapporti con il mondo della lotta armata. Mirra, già militante dell'Autonomia, approdò al «Collettivo Vittoria» e si è autoaccusato di aver ferito un dirigente industriale. Le dichiarazioni di Mirra sono state accompagnate da parole molto dure nei confronti di Pasini Gatti e di Marco Barbone: 'Vogliono sempre decidere la vita della gente, prima ammazzandola e ferendola, poi mandandola innocente in galera». Dopo l'interrogatorio di Mirra la Corte ha deciso il confronto in aula con Pasini Gatti. L'altro «pentito», pur con voce quasi impercettibile, ha confermato tutto. A questo punto Mirra è insorto: 'Sei un indegno. Vergognati. Non è vero niente. Presidente, io non ho esitato ad accusare meei miei amici di gravi reati, ma quello che dice lui è falso, tutto inventato». Il presidente, su sollecitazione della difesa, ha chièsto allora a Pasini Gatti di fornire particolari sulle sue accuse a Mirra, ma il giovane ha taciuto. Il p.m. ha fatto notare che stava male. A questo punto si sono fatti sentire anche gli imputati: « Carnevale—ha detto Masala rivolto al p.m. — sta crollando tutto il castello di accuse che hai costruito contro di noi». s.mr.

Luoghi citati: Bergamo, Milano, Sud America