Montedison rivaluta la ricerca

Montedison rivaluta la ricerca A colloquio con il presidente del «Donegani» di Novara Montedison rivaluta la ricerca DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NOVARA — «La Montedison in questo momento considera la ricerca come uno dei modi per tornare a galla. In passato noi qui lavoravamo prevalentemente per le applicazioni immediate; ora abbiamo cominciato a guardare più lontano, al medio termine; esploriamo soprattutto il campo della chimica fine dove il gruppo vuole rafforzarsi». L'ing. Ezio Colombo è da due anni il presidente dell'istituto Guido Donegani, il centro di ricerche della Montedison. La società da strumento al servizio esclusivo del gruppo è diventata due anni fa un organismo autonomo che lavora anche per terzi. Nella recente decisione di Foro Bonaparte di licenziare poco meno di 9 mila dipendenti (poi sostituita da quella di ricorrere alla cassa integrazione per poco più di 6 mila persone) il Donegani non è stato toccato. Dunque la cura dell'autonomia ha dato buoni risultati? ■L'istituto — risponde Colombo, accompagnato dal direttore Parrini— lavora in pieno, non ci sono problemi di cassa integrazione. Semmai c'è qualche problema di efficienza in qualche settore, ma si può risolvere senza traumi». Come è finanziato il Donegani? «Il nostro bilancio chiude in pareggio sulla cifra di 22 miliardi. Le entrate sono costituite per il 7,5% dal ricavo delle ricerche fatte per clienti esterni, società piccole e medie ed enti pubblici (quest'anno pensiamo di raddoppiare questa voce del fatturato): per il 61% circa dai compensi della società e divisioni operative del gruppo mentre il 30% è dato dalle ricerche di base clie facciamo per la capogruppo, che non trovano applicazione immediata ma che vanno a costituire il fondo di conoscenze da sfruttare in futuro. Solo l'l,5% delle entrate è costituito da contributi pubblici. Ora c'è un grande sforzo del governo per arrivare ad una quota più vicina alia media europea». Lo Stato italiano eie stesse grandi aziende sono spesso accusati di fare poca ricerca. E' un'accusa fondata? «La Montedison. che copre circa il 22%> del fatturato della chimica italiana, svolge il 40% della ricerca in questo campo. L'altissimo costo del denaro non favorisce certo un'attività che richiede forti investimenti e non dà reddito che a lunghissima scadenza. Occorrerebbero tassi agevolati. Il supporto pubblico alla ricerca industriale è scarso mentre i finanziamenti vanno in prevalenza al Cnr; la situazione è migliorata recentemente grazie ai "progetti finalizzati". Ora il piano chimico prevede il raddoppio della spesa.| Quali sono gli obiettivi scientifici su cui puntate attualmente? «Potrei citare le ricerche del dipartimento di biologia e biochimica sui nuovi antiparassitari molto efficienti e poco inquinanti e sui ferormoni, che consentono la lotta ai parassiti delle colture impedendone la riproduzione; o quelle sui pigmenti, sui coloranti, sugli intermedi della chimica fine: abbiamo un grosso di¬ partimento di scienza dei polimeri (il moplen). un prodotto che è stato inventato dalla Montedison e in cui restiamo all'avanguardia: abbiamo un dipartimento di matematica e calcolo che esegue tra l'altro calcoli teorici sul comportamento dei prodotti chimici e studia la forma delle molecole: abbiamo un dipartimento di protezione dell'ambiente». Come agisce quest'ultimo? «Poiché la chimica inquina (ma altre industrie, come quella alimentare e quella conciaria inquinano anche di più) ci siamo fatti una grossa esperienza nel disinquinamento. Ora questa esperienza vorremmo metterla a disposizione di tutti: purtroppo il dialogo con gli enti pubblici è difficile». L'istituto Donegani aveva in progetto di costruire un grande centro di ricerca a Portici, presso Napoli. Perché ora non se ne parla più? «Quando la Montedison era considerata un'industria pubblica ha dovuto accettare di andare a fare ricerca al Sud: ma ora dobbiamo tornare a fare ciò che serve al gruppo, cioè potenziare piuttosto i centri che già ci sono. La nostra prospettiva, come impresa era proclamata ufficialmente privata, è ovviamente diversa: noi stiamo studiando la fattibilità di un centro di ricerche nel Mezzogiorno ma non è nostro compito finanziarlo, è compito dello Stato». Vittorio Ravizza

Persone citate: Bonaparte, Donegani, Ezio Colombo, Parrini, Vittorio Ravizza

Luoghi citati: Napoli, Novara, Portici