Ma quant'era grande la Piacenza romana! di Ernesto Leone

Ma quant'era grande la Piacenza romana! Scoperti ruderi oltre i confini conosciuti Ma quant'era grande la Piacenza romana! Sono venute alla luce tracce di costruzioni che dimostrano quanto più ampio fosse il perimetro dell'antica città - Nella zona del ritrovamento è in costruzione un centro per addestrare i tecnici Enel PIACENZA — I piacentini devono probabilmente rivedere l'idea che fin qui si erano fatta della loro città in epoca romana. Il perimetro di «Placentia» era probabilmente più ampio di quanto si è ritenuto pur sulla base di studi non certo campati in aria. La revisione è provocata ora da una scoperta archeologica avvenuta all'incirca fra il Palazzo Farnese e il Liceo classico, nella zona Nord della città In un cantiere edile sono venute alla luce le tracce di una serie di edifici romani che per loro caratteristiche e disposizione dovevano essere dentro la cerchia urbana dell'epoca. Sennonché in quel punto la Piacenza dell'antichità non doveva esserci o meglio si riteneva che non potesse esserci arrivata. La scoperta è stata fatta in un terreno sul quale sta per nascere il Centro di addestramento Enel per gli addetti alle centrali termonucleari, una sorta di «università» destinata a preparare coloro che dovranno operare nella stanza dei bottoni delle cittadelle atomiche. Mentre erano in corso i lavori preliminari del cantiere, la Soprintendenza ai beni archeologici per Parma e Piacenza ha pensato bene di compiere qualche «assaggio» prima che intervenissero le scavatrici. Gli scavi, pazientemente compiuti a mano da squadre specializzate, hanno messo in luce frammenti di muri, tracce di cortili e di un acciottolato stradale, cocci di vasellame e anche frammenti di affresco con disegni decorativi. C'erano costruzioni di modesta fattura, ma qualche altra doveva avere un'impronta più ricca. Si sono individuati addirittura elementi di un impianto di riscaldamento, simili a quelli in uso nelle terme romane. Si aggiungono poi scorie di ferro ed altri detriti che fanno pensare di trovarsi in presenza dei resti di un quartiere artigianale, posto nell'estrema parte Nord della città rivolto cioè verso il Po, la cui grande via d'acqua rivestiva allora un ruolo molto più importante di oggi per gli scambi economici e commerciali. Le ricerche sono dirette e coordinate dalla dott.ssa Mirella Ca!vani Marini, della Soprintendenza, che si è anche incontrata con gli ingegneri Ferratini e Battaglia, del Centro grandi progetti civili Enel, che ha sede a Torino, per stabilire il da farsi. Il cantiere non dovrà essere bloccato. Lo studio dei reperti continuerà successivamente nei laboratori. Da parte della Soprintendenza sarà detta probabilmente una parola definitiva sul ritrovamento quando l'operazione sarà portata a termine. Già da adesso, però, i resti messi in luce sono stati classificati come appartenenti a vari secoli e risalenti a diverse fasi di insediamento. Grosso modo si va dal primo secolo avanti Cristo fino al quarto-quinto secolo dell'era cristiana. Ernesto Leone

Persone citate: Battaglia, Ferratini, Mirella Ca

Luoghi citati: Parma, Piacenza, Torino