Alla scoperta dei musei alpini nascosti nelle nostre belle valli

Alla scoperta dei musei alpini nascosti nelle nostre belle valli Alla scoperta dei musei alpini nascosti nelle nostre belle valli Un'iniziativa della Provincia - Pochi sanno che ce n'è uno a Ceres, un altro ad Angrogna, a Torre PeUice, a Rorà, a Bardonecchia Esiste nella nostra provincia una cultura alpina, quasi dimenticata, fatta di tradizioni, di artigianato, di arte, di amore per le cose del passato. Un patrimonio che rischia di andare disperso o che può finire nel dimenticatolo, coperto dalla polvere anche a dispetto dei pochi che. con sacrificio, se ne interessano. Siamo ancora in tempo per salvare questa affascinante branca della nostra cultura, per portarla o porgerla alle giovani generazioni, si tratta di non disperdere, ma di coordinare e di far conoscere i tanti piccoli gioielli della tradizione alpina. Per giungere ad un'azione comune, prima che sia troppo tardi, per iniziativa dell'assessorato alla montagna della Provincia si sono riuniti ieri a Palazzo Cisterna i responsabili dei mi¬ cro-musei alpini. Si è cosi potuto scoprire che a Ceres c'è un museo delle Valli di Lanzo. che ad Angrogna si è restaurato un vecchio mulino, che a Torre Pellice il Museo valdese ha 92 anni, uno di meno del museo del Cai al Monte dei Cappuccini. Ma non basta. A Rorà c'è una casa del '700 completamente restaurata, ad Alpette si sta recuperando un'antica «Balma» e si cerca di rilanciare l'artigianato del rame (300 addetti all'inizio del secolo, 12 oggi), a Bardonecchia vive stentatamente un museo che nei due mesi estivi, pur essendo aperto soltanto 3 ore alla settimana, ha raccolto 3 mila visitatori. L'elenco sarebbe ancora lungo, pieno di quelle curiosità che talvolta andiamo a cercare lontano, magari all'estero, e che in¬ vece, senza saperlo, abbiamo dietro l'angolo di casa: arnesi di lavorazioni ormai perdute, suppellettili nate per la funzione che avevano senza l'intervento di alcun «design» ma altrettanto belle di quelle elaborate oggi dai computers. Esiste tanta buona volontà di mantenere questi santuari della cultura, ma esistono obiettive difficoltà. Dagli interventi, soprattutto dai responsabili dell'assessorato alla montagna (che sarà affiancato anche da quello alla cultura) e dai dirigenti del museo nazionale della montagna sono arrivati due suggerimenti: pubblicare una guida che rimandi da un museo all'altro e creare, in occasione del Salone della montagna, un'apposita rassegna di cultura alpina

Persone citate: Balma, Torre Peuice