La corte «ricostruisce» il delitto Torreggiani

La corte «ricostruisce» il delitto Torreggiani I giudici si sono trasferiti alla Bovisa La corte «ricostruisce» il delitto Torreggiani MILANO — La Corte d'Assise si è trasferita ieri nel quartiere della Bovisa. E' qui che verso le tre del pomeriggio del 16 febbraio del '79. Pier Luigi Torreggiane proprietario di una gioielleria, venne ucciso da terroristi davanti al suo negozio. E nell'agguato rimase ferito il figlio Alberto, colpito alla spina dorsale da un colpo partito dalla pistola del padre, che aveva reagito all'aggressione: ha 16 anni ed è paralizzato. Giudici, Pubblico Ministero e avvocati hanno rivissuto quel giorno con i testimoni oculari facendosi spiegare bene dove si trovavano e che cosa precisamente avevano visto. I testi erano già stati ascoltati in aula, ma si è sentita l'esigenza di ricostruire «sul vivo» quanto era accaduto. Tra le curiosità della gente la Corte si è spostata tra via Mercantini, dove è avvenuto l'agguato, piazza Bausan e via De Capitani, dove i terroristi avevano posteggiato l'auto servita per la fusa. Per primo è stato interrogato Tommaso Gandieri che, con camion e banchetto mobile, vende frutta e verdura per la Soveco (la Società di vendite Controllate). Ha raccontato di avere trovato l'auto dei terroristi (una Opel rubata) al posto solitamente usato dal suo camion e di averla quindi spo stata, segno evidente che l'autista si era momentanea mente allontanato. Poi. mentre sistemava il banchetto, ha notato un giovane fermo sul marciapiede con la pistola: si è accucciato subito e un attimo dopo ha visto «i piedi di tre persone» andare di corsa verso la vettura; infine tre giovani salire: due dalla parte destra e uno da quella sinistra. Quasi la stessa scena è stata descritta da Oronzo Sanapo. che era nel bar di fronte a giocare a biliardo, e da Oreste Pennino che dopo l'agguato ha addirittura cercato di inseguire gli assassini. Ieri ha fatto la sua comparsa anche Vincenzo Cagnazzo: fu lui a prendere la targa dell'auto su cui trasbordarono due degli aggressori, e cioè la «R4» di Sante Fatone. Ma il testimone si è limitato a ìndicare i luoghi dove avvennero i fatti, per la testimonianza vera e propria dovrà comparire in Corte d'Assise. s.mr.

Persone citate: Oreste Pennino, Oronzo Sanapo, Pier Luigi Torreggiane, Sante Fatone, Torreggiani, Vincenzo Cagnazzo

Luoghi citati: Milano