«n Manifesto» chiuderà se non passa la riforma

«n Manifesto» chiuderà se non passa la riforma Pintor: «Abbiamo ancora un mese di vita» «n Manifesto» chiuderà se non passa la riforma DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La mancata approvazione della legge di riforma dell'editoria sta per fare un'altra vittima: è assai probabile che nel giro di un mese il manifesto sia costretto a chiudere. ■'Rischiamo di morire perché siamo un organismo sano, perché non rubiamo, perché non facciamo parte dei comprati e dei venduti, non abbiamo finanziamenti occulti e nemmeno un grosso capitale alle spalle». Così Luigi Pintor, uno dei direttori del giornale ha spiegato ieri mattina in una conferenza stampa perché la testata sarà -assai probabilmente» costretta a sospendere le pubblicazioni entro la fine di aprile. Forse proprio il 28 aprile, nel decimo anniversario della nascita. All'incontro con i giornalisti era presente, oltre ai direttori del giornale (Pintor, Rossana Rossanda e Mauro Paissan) anche il presidente della Federazione italiana della stampa. Paolo Murialdi. Il manifesto ha un deficit di poco superiore al miliardo di lire: ma le difficoltà attuali sono causate dalla mancata approvazione della legge di riforma dell'editoria, e dal conseguente blocco dei crediti e delle provvidenze a favore dei quotidiani. •Non è cambiato niente — ha detto Pintor — in questi dieci anni. Il giornale si regge, e ha un suo pubblico, ma il divario fra costi e prezzo di vendita è insostenibile, e non ci permette di andare avanti». •E' questo un mercato libero a metà — ha proseguito Pintor — nel quale al prezzo imposto lo Stato non fa corrispondere un sostegno adeguato. In questo vuoto assoluto, mentre la legge di riforma dell'editoria si trascina dietro la sua storia grottesca, il nostro passivo ha superato il miliardo. Una cifra ridicola, se distribuita nei dieci anni di vita del giornale, ridicola soprattutto se si pensa ai deficit di giornali piccoli quanto il nostro». Il manifesto vanta oltre 20 mila copie vendute ogni giorno, più gli abbonamenti. Dopo la recente chiusura di «Lotta continua», è l'ultima voce della «nuova sinistra». Se la legfje sull'editoria entrasse in vigore dal 1" Luglio, // manifesto otterrebbe 500 milioni per il passato, e 350 milioni per i secondi sei mesi del 1981: -cento milioni in più — hanno detto i responsabili — delle perdite e delle esposizioni previste per quest'anno». Il manifesto naturalmente si batterà nei prossimi giorni per l'approvazione della legge, o perlomeno di un decreto necessario a sbloccare i crediti: 400 milioni di lire. • "Il manifesto" non vuole morire in silenzio — ha detto la Rossanda — non moriremo dolcemente, e questi 50 giorni non li passeremo in maniera rassegnata o cortese».

Persone citate: Luigi Pintor, Mauro Paissan, Paolo Murialdi, Pintor, Rossana Rossanda, Rossanda

Luoghi citati: Roma