«Adesso il programma ha troppa importanza» di Giuseppe Zaccaria

«Adesso il programma ha troppa importanza» Coro di critiche alla Rai e a Bubbico «Adesso il programma ha troppa importanza» Lo scrittore Bevilacqua: «Il rinvio della trasmissione ha creato un'attesa spasmodica» ROMA — «La Rai? Un'azienda diretta da pecoroni», tuonava ieri Adamo Vecchi, comunista e consigliere d'amministrazione dell'ente televisivo, mentre intorno a lui i lavoratori dello spettacolo decidevano di scioperare martedì prossimo, per un'ora. «£' inutile cercare responsabilità fuori — incalzava Enzo Forcella, direttore della terza rete radiofonica—gli ordini sbagliati non si eseguono». L'associazione degli autori cinematografici chiedeva a Mauro Bubbico dimissioni immediate «per demeriti culturali, oscurantismo, abuso di potere e dimostrata incapacità democratica». Più stringatamente, l'Unione donne italiane definiva la decisione di non trasmettere il programma «una vigliaccheria». Tutto questo, fino al primo pomeriggio: poi la rapida marcia indietro dell'azienda, la decisione di mandare in onda gli incontri di Veronique nella ricorrenza di San Giuseppe artigiano hanno attenuato alquanto i toni della polemica. Se non altro, fra pochi giorni ognuno potrà vedere «A.A.A. Offresi» dalla prima all'ultima sequenza, e farsene un'idea. Ma intanto i problemi suscitati dallo sconcertante atto di censura rimangono, e quelli che nei giorni scorsi si erano cominciati a sollevare, si dilatano: esistono specchi dietro i quali non è giusto che 'Candid camera» si nasconda, sensibilità che devono essere tutelate? Per Elena Marinucci, che ha partecipato al dibattito fatto seguire alla trasmissione, «A.A.A. Offresi» è uno spettacolo «serio e intelligente, che per la prima volta mette sotto gli occhi di tutti il vero protagonista del fenomeno della prostituzione: l'uomo». Le autrici, che hanno scelto la via del comunicato, aggiungono che il programma era stato approvato dal consiglio d'amministrazione nel giugno scorso (e Nicolò Lipari, consigliere democristiano, si è affrettato a chiarire che rientrava in una serie di quattro o cinque puntate dedicate a «La donna e la salute»). A parte 'l'inaccettabile rapporto di soggezione alle pressioni democristiane» che la sospensione sembra segnalare, le autrici hanno tenuto a sottolineare anche un altro aspetto del problema: chiunque vedrà il programma, compresa la senatrice Maria Eletta Martini, che cosi fieramente l'ha avversato, si renderà conto di quanto lontano è da chi lo ha preparato «il desiderio di rendere ancora una volta la donna oggetto». Al dibattito che vedremo la sera del 19 marzo, ha partecipato padre David Maria Turoldo: per sapere che idea si è fatto, dovremo però aspettare qualche giorno giacché per il momento lui si limita a dichiarare: «Le cose che dovevo dire le ho dette durante il dibattito, sottolineando che era bene che un tema del genere andasse affrontato. Di fronte alla decisione di sospendere la trasmissione, posso dire solo che la cosa non mi stupisce. L'Italia è un Paese allo sfascio, dove qualsiasi persona fa quello che vuole». Il solo che, oggi, accetti di esprimere un'opinione sul contenuto, e sul valore della trasmissione è Alberto Bevilacqua: anche lo scrittore ha partecipato al dibattito. E anche lui è indignato per un intervento censorio, che trova anzitutto stupido. .Sopprimere il programma poche ore prima della messa in onda, ha significato demonizzarlo — dice —. L'effetto è stato di dargli un'importanza che secondo me è eccessiva, e non corrisponde alla reale natura della trasmissione. Questa grancassa di prime pagine, tutti i discorsi che hanno preceduto l'episodio dell'altra sera, mi sono parsi esagerati. "AAA. Offresi" è un programma-choc, una trasmissione che provoca: invece è stata presa come una trasmissione che vuol definire, che può legittimare giudizi definitivi sul fenomeno della prostituzione: Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Adamo Vecchi, Alberto Bevilacqua, Bevilacqua, Bubbico, David Maria Turoldo, Elena Marinucci, Enzo Forcella, Maria Eletta Martini, Mauro Bubbico, Nicolò Lipari

Luoghi citati: Italia, Roma