Giscard come presidente non sfa male ai sovietici di Fabio Galvano

Giscard come presidente non sfa male ai sovietici La Pravda «sceglie» il candidato all'Eliseo Giscard come presidente non sfa male ai sovietici DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Marchais, con il suo pc non «euro», è l'ovvio candidato del Cremlino nelle elezioni presidenziali francesi, ma Giscard, per le cui prese di posizione sovente antiamericane i sovietici hanno espresso in passato chiare simpatie, emerge sulle colonne della Pravda come leader di tutto rispetto. A Mosca ci si domanda se certi lusinghieri giudizi, sebbene espressi in una panoramica elettorale, non vogliano essere in realtà un incoraggiamento — se non addirittura un apprezzamento — per il ruolo che la Francia può avere (con la Germania) nel riavvicinare le superpotenze, nell'ambito di quella •offensiva di pace» lanciata da Breznev durante il Congresso e ripresa con le lettere del Cremlino ai governi occidentali. •In Francia — scrive la frauda di Giscard — gode di stima come politico cauto, soprattutto in campo estero, quello dove la posizione francese si è maggiormente rafforzata». E se gli oppositori hanno denunciato, nel settennato della sua presidenza, il peggioramento dell'economia, o lo hanno incolpato dalla disoccupazione, del deficit commerciale, dell'Inflazione, l'organo del pcus prende le distanze, e rileva che proprio Giscard ha esercitato sul governo francese ogni sorta di pressione perché si adottino misure volute dalla «gente semplice» in favore della disoccupazione giovanile e dei pensionati. Giscard emerge. Insomma, come un leader borghese ma dal volto umano: mai, prima d'ora. Mosca si era espressa In termini cosi possibilisti nel confronti del presidente francese. Chlrac, come c'era da aspettarsi, esce dalla panoramica della Pravda un po' malconcio («si dice erede di De Gaulle., «Non c'è unanimità nel suo partito»); e cosi 11 socialista Mitterand. Se intenzione della Pravda era riproporre Giscard In termini non conflittuali, il giornale del pcus non tralascia — per dovere di «fratellanza» — di dare una mano al candidato comunista. Marchais, afferma, «fta un chiaro programma» in campo economico e sociale; In politica estera dà prova di «una vera indipendenza per la pace e la distensione», e questo si rileva nella sua •protesta contro la sottomissione all'atlantismo e contro l'integrazione politica e militare della Francia nella cornice della Cee», nonché nella sua •lotta contro la presenza di missili Usa vicino alle frontiere e contro i piani per la produzione della bomba N anche in Francia». La Realpolitik Impone tuttavia di precisare che quella di Marchais è «una campagna difficile, con tutti i mass media coalizzati per una lotta anticomunista». Fabio Galvano

Persone citate: Breznev, De Gaulle, Marchais, Mitterand

Luoghi citati: Francia, Germania, Mosca, Usa