Firenze: si costituisce davanti ai magistrati una presunta terrorista di Vincenzo Tessandori

Firenze: si costituisce davanti ai magistrati una presunta terrorista La giovane latitante da 24 mesi Firenze: si costituisce davanti ai magistrati una presunta terrorista DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — La voce è flebile, incerta. Magra, minuta, capelli neri, mossi, golfino blu e vestito di batik a strisce fucsia e oro. Ventidue anni, un'accusa di partecipazione alla banda armata Azione rivoluzionaria, 24 mesi di latitanza dura, in giro per l'Italia del Nord, lavoro nero, forse mille segreti e mille verità sulla lotta armata custoditi gelosamente. Ha deciso di smetterla anche se la prospettiva è il carcere. Rita Cinto, attesa dai giudici, si presenta cosi alle nove e venti nell'aula: è la prima volta che una terrorista presunta compie un passo del genere. L'accompagnano il difensore, avv. Gustavo Leone e i genitori. Parla in un silenzio assoluto, non è diffi- cile individuare la tensione nella gabbia dove sono militanti dichiarati di Azione rivoluzionaria e terroristi per il momento soltanto presunti. E poco prima dell'apertura dell'udienza c'era stata una gazzarra incredibile ad aumentare il nervosismo: mentre i fotografi scattavano, gli imputati hanno cominciato ad urlare. Uno, Davide Fastelli, barbone e capelli fluenti si era sfilato i mocassini neri e li aveva scagliati in mezzo all'aula sul gruppo dei fotografi e degli avvocati. Una recente perizia lo ha dichiarato incapace di intendere e di volere. C'è anche timore per quello che forse dirà la ragazza. Ma lei è attenta e riesce anche a dare la sensazione di non aver troppo da raccontare. Domanda del presidente Pietro Cassano: «Che idee ha, lei?». E la ragazza risponde: •Io sono una anarchica individualista». Altra domanda: «Qual è la sua ideologia nei confronti della lotta armata?». Nuova risposta a voce bassa ma ferma: «Sono una anarchica individualista una nonviolenta. La lotta armata è un fallimento oggi perché non ha dietro l'appoggio delle masse». Ancora: ^Sapevo dell'esistenza di Azione rivoluzionaria come sapevo dell'esistenza delle Brigate rosse». E' un attimo soltanto, ma negli occhi degli imputati soprattutto delle cinque donne si coglie un lampo di disprezzo. E' l'udienza finale del dibattimento contro il gruppo armato che un tempo si proclamò anarco—marxista: oggi il pubblico ministero Piero Luigi Vigna, apprezzato studioso di antropologia, farà la requisitoria e chiederà le pene. Con l'interrogatorio di Rita Cinto si tenta di alzare quel velo di mistero che ancora sembra sfumare il gruppo. Fra gli imputati ci sono due tedeschi e un cileno: la loro presenza vorrebbe forse essere il simbolo dell'internazionalismo anarchico, per l'accusa è soltanto la prova dei legami operativi fra terroristi di diversi Paesi. I tedeschi, Johanna Hartwig e Willy Piroch furono arrestati il 20 febbraio 1979 a Parma in compagnia di Carmela Pane e Rocco Martino, universitari a Pisa; erano legati, si disse, ai gruppi «Anarchos» della Germania Federale, soprattutto al «2 giugno». Poi Juan Teofilo Soto Paillacar, cileno, si era dichiarato anarchico internazionalista e con quello aveva chiuso il proprio interrogatorio. Tutti costoro, fra l'ottobre '78 e la fine del gennaio '79 erano stati conosciuti da Rita Cinto. I tedeschi ospitati a Roma in casa del suo compagno, Renato Piccolo 'Soltanto perché ci avevano telefonato amici dicendo che erano "dei compagni"», non sapeva che fossero accusati di terrorismo in Germania. Non c'erano state fra loro discussioni politiche. Poi la ragazza dava spiegazione di altri viaggi: era stata a casa di Pietro Bianconi, scrittore anarchico, per discutere su un suo libro che avrebbe potuto esserle utile per un esame di sociologia a Roma. Conobbe 11 Paillacar. Vincenzo Tessandori

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