La tv tedesca celebra Bordighera «prima città italiana anticaccia» di Marco Neirotti

La tv tedesca celebra Bordighera «prima città italiana anticaccia» Non siamo più il Paese che uccide e tortura sadicamente gli animali La tv tedesca celebra Bordighera «prima città italiana anticaccia» Un filmato di venti minuti comparirà in aprile sul secondo canale di Bonn - Intervistato l'ex sindaco Laura: nel '78 emise l'ordinanza che proibiva l'attività venatoria DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BORDIGHERA — Non più una rivoltella su un piatto di spaghetti per spiegare -che cos'è l'Italia». A quanto pare la Germania ha decìso di guardarci con occhio meno drastico: una troupe della Z.D.F. (il secondo canale della televisione tedesca) è venuta a Bordighera per filmare la •prima città che in Italia ha vietato la caccia». Il 16 agosto 1978. infatti, l'allora sindaco Giorgio Laura (psdi). ora vicepresidente del Consiglio regionale ligure, firmò l'ordinanza che proibiva l'attività venatoria, nella stagione turistica estiva, nel tratto compreso tra l'autostrada e il mare. «Si spara vicino all'abitato e chi è in vacanza non deve starsene tra i pallini vaganti» disse. Le po- lemiche furono roventi. Ora Giorgio Laura, con la sua decisione, è uno dei protagonisti della trasmissione. La troupe (quattro persone guidate dal regista Becher) l'ha intervistato e. per cinque giorni, ha ripreso Bordighera. scorci di Sanremo e della zona, ha parlato con gli uomini delle doppiette ascoltandone le ragioni, ha fissato scene di caccia. Il cortometraggio (circa venti minuti) andrà in onda il 3 aprile, alle 19.30 (ora di maggior ascolto), nella rubrica «Giornale estero». Poi sarà trasmesso anche dalle emittenti private di casa nostra. Promotrice dell'iniziativa (dallo spirito un po' econologico e «umanitario», ma dagli evidenti risvolti promozionali per il turismo) è stata Jilgen Checon. segretaria del «Comitato contro la strage degli uccelli», che conta oltre 2500 iscritti in Germania, con diramazioni e gruppi gemelli in Olanda, Belgio, Austria e altre nazioni europee. La trasmissione nacque come panoramica «italiana». Fu lei a suggerire Bordighera, prima «città anticaccia». Ma la trasmissione televisiva non sarà di parte. Lo assicura l'ex sindaco (ed ex cacciatore) Giorgio Laura: «Io stesso ho informato i cacciatori della proposta della Z.D.F. e loro hanno aderito. Ci sono due posizioni, certo, ma a entrambe interessa mostrare che qui non si spara a casaccio, come macellai autorizzati, contro qualunque bersaglio vivo. Invece, a lungo, i rotocalchi tedeschi, con servizi e fotografie, ci indicavano come gente all'assalto di qualunque tipo di preda. Ora si ripristina la verità». Le campagne «sensazionali» che culminarono nel famoso piatto di spaghetti con rivoltella incisero davvero sul turismo? Le cifre dell'Azienda di Soggiorno parlano chiaro. Nel 1979 Bordighera registrò un milione e 369.640 presenze: gli stranieri furono 379.791 e di essi 243.945 erano tedeschi. Nel 1980 le presenze salirono: un milione e 463.210. grazie anche a un ritorno all'uso delle seconde case. Gli stranieri però furono 225.155 (circa 150 mila in meno): i tedeschi in particolare scesero a 121.934 (circa 120 mila in meno). La diminuzione, dunque, interessò in particolare la Germania. Colpa di quelle immagini che ci mostravano come un manipolo di attentatori o macellai di animali nelle campagne? Senz'altro no. I dati dipendono anche dalle scelte degli agenti turistici, dai loro interessi, dalla concorrenza di altri Stati, come Spagna e Jugoslavia. Ma anche quella pubblicità fece la sua parte. Ora le speranze tornano con il cortometraggio della Z.D.F. La trasmissione contribuirà a un'inversione di tendenza nell'idea che dell'Italia (e di questa zona in particolare) ci si era fatta all'estero. E sarà accompagnata da altre attività promozionali parallele: il «Comitato contro la strage degli uccelli» distribuirà per esempio 10 mila autoadesivi con il nome di Bordighera. La città delle palme vuole, insomma, un fiore all'occhiello in più (uno è il Salone dell'Umorismo): quello di insegnare che non siamo un popolo che spara a uomini e animali. Marco Neirotti

Persone citate: Becher, Giorgio Laura