Reagan fischiato in Canada per la politica nel Salvador

Reagan fischiato in Canada per la politica nel Salvador Conclusa la controversa visita del presidente Usa Reagan fischiato in Canada per la politica nel Salvador Il premier canadese Trudeau alla folla dei dimostranti: «Quando io vado negli Stati Uniti, non mi trattano in questo modo» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Al termine di una controversa visita a Ottawa, in cui è stato fischiato da numerosi dimostranti, il presidente Reagan ha esortato il Canada «o resistere al fianco degli Stati Uniti al terrorismo importato dall'estero», un riferimento indiretto al Salvador. 'Non abbiamo amico migliore del vostro Paese — ha detto Reagan —. Come voi, vogliamo che i nostri cittadini siano liberi dalle provocazioni organizzate in altri emisferi». 'Dobbiamo opporci insieme — ha concluso il Presidente — alla inaccettabile invasione dell'Afghanistan e all'avventurismo sovietico nel mondo». TI discorso di Reagan al Parlamento canadese, trasmesso in diretta alla radio e alla tv. ha toccato soprattutto i problemi dei rapporti tra le due nazioni, e quelli economici degli Stati Uniti. Ma ha avuto il suo punto focale nella denuncia delV»aggressione» sovietica. I compiti fondamentali delle democrazie moderne sono due, ha detto in sostanza il Presidente americano: sviluppare le economie interne, e bloccare l'Urss sul piano internazionale. A tale scopo, sono indipensabili la collaborazione tra Ottawa e Washington e quella di tutti i membri della Nato. Reagan ha promesso che l'economia statunitense si riprenderà dalla crisi in cui l'hanno fatta precipitare »gli eccessi della spesa pubblica e l'inflazione». Ha definito 'rivoluzionario» il programma di tagli del bilancio dello Stato e di riduzioni fiscali appena presentati al Congresso. «Ci consentirà di creare milioni di nuovi posti di lavoro — ha dichiarato — di cui beneficerà anche il Canada». Il programma, ha aggiunto, «/a parte di uno sforzo organico da noi compiuto per restituire ai nostri amici e alleati fiducia nel nostro Paese». Il Presidente americano si è anche impegnato a risolvere i problemi che separano Canada e Stati Uniti: quello delle vertenze sulla pesca di alto mare, sui regolamenti contro l'inquinamento sulle coste e alle frontiere, e quello dello sfruttamento delle risorse energetiche. Ha insistito altresì per una maggiore 'Comprensione» della condotta Usa a El Salvador, presentandola come un aspetto irrinunciabile del riarmo a cui la superpotenza è costretta dall'Urss. Se non si ponesse un limite alla sovversione sovietica, ha detto, l'intero emisfero occidentale si troverebbe in pericolo. Il segretario di Stato Haig e il ministro del Tesoro Regan hanno accompagnato il Presidente a Ottawa e hanno colto l'occasione per discutere della conferenza dei sette Paesi più industrializzati, in programma la prossima estate. L'obiettivo americano era consolidare l'intesa atlantica che esiste tra i due governi, e al tempo stesso ventilare una forma di unione tra Stati Uniti. Canada e Messico. Ma il premier canadese Trudeau è apparso reticente, anche se ha accettato l'invito a recarsi a Washington entro la fine dell'anno. Le esitazioni di Trudeau sono dovute alla opposizione emersa in alcune zone del Canada a'.la politica economica e militare statunitense. Le dimostrazioni contro Reagan, seppure contenute, hanno messo a nudo i timori del Paese. I canadesi paventano un coinvolgimento della superpotenza a El Salvador simile a quello nel Vietnam e lamentano la mancanza di idee chiare da parte degli Usa nelle questioni bilaterali in so¬ speso. Gli incidenti non hanno turbato però l'atmosfera amichevole dei colloqui. A un certo punto, Trudeau ha esclamato rivolgendosi alla folla: 'Quando io vado negli Stati Uniti, non mi trattano così». Hanno risposto applausi fragorosi. e. c.

Persone citate: Haig, Reagan, Trudeau