Damasco: giunti in segreto i parenti dei dirottatori per convincerli alla resa

Damasco: giunti in segreto i parenti dei dirottatori per convincerli alla resa Nuovo ultimatun al Pakistan per le 17 di oggi Damasco: giunti in segreto i parenti dei dirottatori per convincerli alla resa DAMASCO — L'ultimatum dei tre «pirati dell'aria» per la scarcerazione di 55 detenuti politici pakistani, in cambio della vita degli oltre cento ostaggi, è stato prorogato per le 17 di oggi, ora italiana. Le possibilità di un blitz sembrano però annullate. Il presidente siriano Hafez-AlAssad, infatti, ha reso noto che non vuole un 'bagno di sangue^ e non consentirà quindi un colpo di mano per catturare i dirottatori. In precedenza, le autorità del Pakistan si erano offerte di far giungere a Damasco un commando di «teste di cuoio». Si è appreso intanto che tre congiunti dei «pirati» sono già stati liberati segretamente e avviati in aereo nella capitale siriana, insieme con l'ambasciatore a Damasco, gen. Sarfaraz Khan. Sarebbero il padre e la madre di Salamullah Tippu, capo dei dirottatori, che cercheranno di persuadere il figlio a evitare un inutile massacro. A parte, con un aereo saudita, pare sia arrivato anche Abdul Wahid Khan, genitore di un altro «pirata», che aveva detto di chiamarsi Rizwan. I tre dirottatori, uno zio e tre cugini di Alamgir (il terzo) sono sospettati di essere i principali responsabili dell'assassinio di un dirigente religioso studentesco di destra, il mese scorso a Karachi. La hostess ventiduenne Terzana Sharif, liberata lunedi notte, ha rivelato che so- no a bordo numerosi stranieri, ta cui tre americani, un algerino, uno svedese, un canadese, 11 afghani e parecchi arabi; l'agenzia russa Tass aveva parlato anche di una giovane passeggera italiana, ma la notizia non trova conferma. Contro le aspettative dei «pirati», il dirottamento sembra avere rafforzato la posizione politica del generale Zia-Ul-Haq, che anni fa con un colpo di stato militare rovesciò il regime di Zulf ikar Ali Bhutto, di cui i «pirati» si proclamano seguaci. Zia ha anzi approfittato dell'ondata di sdegno, provocata soprattutto dall'assassinio di un ostaggio, per scatenare la repressione contro i suoi avversari politici. Il quotidiano britannico «Guardian» sostiene intanto che il dirottamento sarebbe stato organizzato a Londra sette mesi fa da Murtaza Bhutto (figlio del premier pakistano impiccato nel 1979), con l'appoggio del colonnello libico Gheddafi e con i «consigli» del terrorista internazionale Carlos. A Kabul, sempre secondo il giornale, Murtaza Bhutto si sarebbe incontrato con alcuni «consiglieri» sovietici, e ciò spiegherebbe il motivo dell'appoggio che le autorità afghane secondo quanto denuncia il Pakistan avrebbero dato ai «pirati».

Persone citate: Abdul Wahid Khan, Ali Bhutto, Gheddafi, Murtaza Bhutto, Sarfaraz Khan

Luoghi citati: Damasco, Kabul, Londra, Pakistan