Dal Sole, dal vento e dai rifiuti solidi il risparmio energetico per le campagne

Dal Sole, dal vento e dai rifiuti solidi il risparmio energetico per le campagne Dal Sole, dal vento e dai rifiuti solidi il risparmio energetico per le campagne Le ricorrenti crisi per l'approvvigionamento del petrolio a condizioni economiche sempre più onerose si riflettono in pesanti aumenti dei costi dei nostri prodotti sino a determinare prezzi sempre meno competitivi. Per scongiurare questi danni si impone in ogni campo di attività il risparmio dell'energia, l'incremento della produzione di energia alternativa ed il ricorso, per quanto è possibile, a quelle integrative locali che, oltre a non costituire pericolo, non inquinano ed hanno il pregio di rinnovarsi spontaneamente. Per quanto riguarda l'impiego delle energie integrative in agricoltura, certamente non possono surrogare il gasolio necessario per la lavorazione del terreno, il trattamento delle colture ed il trasporto dei prodotti e dei concimi. Possono però alleviare il consumo di energia delle aziende (3% del totale consumato in Italia) per il riscaldamento ed il condizionamento di fabbricati, di serre, per l'essiccazione di prodotti, per il. pompaggio di acqua ed il suo stoccaggio a quota superiore come riserva irrigua e di energia e ancora per alimentare macchine operatrici in punti fissi. Per la loro molteplicità di impiego capillare e per il fatto di fornire energia dove questa è più difficoltosamente disponibile, possono anche avere un ruolo determinante per giustificare iniziative altrimenti non programmabili. In particolare con l'energia idraulica raccolta con piccoli salti di quota o (e) con modeste portate — in parte anche col ripristino delle centraline e con eventuale invaso in piccoli serbatoi — si possono effettivamente ottenere, in certe zone, sensibili risultati. E' questa un'energia abbastanza costante nel tempo, ottenibile con macchine efficienti collaudate da tempo. La sua utilizzazione è oggi impedita dalla normativa relativa alla produzione, distribuzione ed impiego di energia elettrica (Enel), impedimento che dovrebbe, nell'interesse generale, essere quanto prima rimosso. Pure continua è l'energia ottenibile in azienda, sotto forma di metano, dalle deiezioni animali per mezzo di un procedimento biologico avente il pregio di dare un residuo finale con migliori proprietà fertilizzanti che non lo stesso letame. Da una stabulazione di circa 150 bovini adulti, è detto che si possono ottenere 15 Kilowatt continui e alcune centinaia di metri cubi di acqua calda a 80"C, per mezzo di un impianto noto — il Totem — attualmente già utilizzato in un'azienda della Toscana col proposito di raggiungere, per essa, la completa autonomia energetica, utilizzando il metano nei trattori, dopo averlo depurato da anidride carbonica e da acido solfidrico, e naturalmente compresso. Fra gli altri componenti della biomassa, sono utilizzabili i rifiuti solidi urbani per ottenere dalla loro parte organica il concime 'Compost». Inoltre, dagli scarichi di acque luride la Regione Toscana, ad esempio, con una importante ricerca sarebbe prossima ad ottenere, dopo depurazione e trattamenti ormai definiti, residui che potranno essere utilizzati nei campi. L'energia eolica ha l'inconveniente di essere incostante nel tempo: tuttavia, in certe zone, il movimento del vento è riconosciuto «fruttuoso». Questa sua incostanza rende difficoltosa la sua conversione in energia elettrica, anche quando si tratta di quantità rilevanti; inoltre l'installazione più appropriata per il motore eolico non sempre è possibile presso le macchine operatrici da azionare. Ma anche questa energia cosi «capricciosa» può essere utilmente impiegata per stoccare acqua, a quota superiore. Un'energia naturale di notevole importanza, continua e praticamente rinnovabile è la geotermica: ad alta temperatura ed elevato contenuto termico fornisce addirittura energie anche cospicue (in Toscana sino a 2500 milioni di Kilowattora nel 1979); a bassa temperatura (anche solo sino a 100"C) può dare utili risultati per l'ortofrutticoltura in serra, la piscicoltura, la coltivazione delle alghe, e ciò non solo in Toscana (privilegiata per l'abbondanza di fluidi endogeni), e nelle altre zone vulcaniche italiane, ma anche nella Pianura Padana dove però il «calore» è reperibile solo con pozzi più profondi. Infine l'energia del sole, può contribuire solo limitatamente ad alleviare il bilancio energetico agricolo e solo attraverso l'essiccazione dei prodotti e il riscaldamento di acque e di fabbricati, date le sue ricorrenti variazioni cicliche e le difficoltà pratiche che si oppongono alla sua concentrazione: ancor meno può contribuire con la produzione diretta di energia mediante celle fotovoltaiche costruite con metallo di pregio. Si tratterebbe dunque, agli effetti de! suo recupero, di una energia minore rispetto alle altre rinnovabili, a meno che il notevole risultato ottenuto in laboratorio a Torino da Pelizzetti, Visca, Borgarello, Gretzel e Kiwi, con la produzione di idrogeno dalla dissociazione dell'acqua, utilizzando non il calore ma i fotoni emessi dal sole, e conseguentemente senza spesa di energia, non si realizzi anche a livello industriale. Applicabile praticamente solo in territori senza colture, questo procedimento potrebbe forse dare idrogeno in quantità sufficiente da poter essere usato anche per la locomozione come combustibile non inquinante, b. p.

Persone citate: Borgarello, Gretzel, Pelizzetti, Visca

Luoghi citati: Italia, Torino, Toscana