Cresce il deficit con l'Urss

Cresce il deficit con l'Urss Si riunisce la commissione mista italo-sovietica Cresce il deficit con l'Urss E' più che raddoppiato il deficit commerciale dell'Italia con l'Urss: nei primi undici mesi del 1980, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili, è ammontato a 1448 miliardi di lire contro un passivo di 636.6 miliardi nello stesso periodo del 1979. con una crescita del 127 per cento. E' in questo contesto, caratterizzato da un forte aumento in valore delle importazioni dall'Urss. che si apriranno oggi al ministero degli Esteri i lavori della commissione mista italo-sovietica. presieduta dal sottosegretario Speranza e dal primo vice ministro sovietico Komarov. I rapporti economici e commerciali tra Italia e Unione Sovietica hanno avuto negli ultimi venti anni una costante espansione: da un volume di interscambio molto modesto. 45 miliardi di lire nel 1958. si è passati a 183 miliardi nel 1963. a 289 nel 1968 a 462 nel 1973 per raggiungere circa 3600 miliardi nel 1980. Questo sviluppo dell'interscambio commerciale è stato però accompagnato da un persistente deficit italiano (solo nel 1975 c'è stato un saldo attivo per l'Italia) che si è sensibilmen'e aggravato negli ultimi anni soprattutto per il sempre più elevato costo delle importazioni dall'Urss di materie energetiche (gas naturale e petrolio). Nei primi undici mesi dell'anno scorso l'Italia ha esportato verso l'Unione Sovietica prodotti per 930 miliardi di lire contro 856 miliardi dello stesso periodo del 1979. Si tratta essenzialmente di beni strumentali e di prodotti intermedi per l'industria. Il problema dell'espansione delle esportazioni italiane è collegato anche a quello finanziario. L'ultima linea di credito dell'Italia all'Urss. concessa nel 1977 per un ammontare di 650 milioni di dollari, è ormai completamente impegnata. Il problema verrà affrontato con ogni probabilità nel corso dei lavori della commissione mista. Da parte sovietica c'è un evidente interesse ad ottenere una nuova linea di credito: da parte italiana è stato già osservato che è necessario esaminare la questione partendo innanzitutto dal livello del tasso di interesse, che non deve risultare troppo oneroso per l'Italia. Il peggioramento del deficit con l'Unione Sovietica è un dato che trova conferma anche nell'interscambio con gli altri Paesi dell'Europa orientale che rappresentano comunque una quota ancora relativamente modesta del commercio estero complessivo dell'Italia (5,5 per cento delle importazioni totali e 3,5 per cento delle esportazioni). In particolare le importazioni da questi paesi sono aumentate nei primi undici mesi del 1980 del 48.7 per cento (le importazioni italiane nel loro complesso sono cresciute de! 37 per cento circa) e le esportazioni solo dell'8.6 per cento contro l'11.6 per cento). Il deficit dell'Italia verso questi paesi è salito a 2112 miliardi di lire contro 912 miliardi e mezzo di lire dei primi undici mesi del 1979. Alla vigilia dell'apertura dei lavori della commissione il ministro per il Commercio con l'estero Manca, che svolgerà oggi la relazione introduttiva della seduta inaugurale, ha ricevuto l'ambasciatore sovietico a Roma Nicolai Lunkov. L'ambasciatore sovietico ha sottolineato al ministro la volontà del governo dell'Urss di intensificare le relazioni economiche e commerciali con l'Italia.

Persone citate: Komarov, Nicolai Lunkov, Speranza