Processo Torregiani Parla un «pentito»

Processo Torregiani Parla un «pentito» L'uccisione dell'orefice milanese Processo Torregiani Parla un «pentito» Enrico Pasini Gatti ha narrato la nascita dei «Proletari armati per il comunismo» MILANO — Voce flebile nonostante l'imponente corporatura, il chewing gum sempre in bocca: Enrico Pasini Gatti è stato il primo dei cosiddetti «pentiti» a fare la sua comparsa al processo per l'uccisione del gioielliere Torregiani. Due ore di interrogatorio, ma le domande sull'assassinio devono ancora venire: si è parlato della nascita dei «Proletari armati per il comunismo» — Pac — (con questa sigla si rivendicò il delitto), di una rapina in un'armeria di Bergamo e di una compravendita di armi. Il tutto nella totale assenza degli imputati, che non hanno presenziato per solidarietà con Cesare Battisti e Giuseppe Memeo, i quali, espulsi dall'aula due volte, non potranno più rientrarvi. Pasini Gatti ha raccontato di conoscere diversi imputati: aveva per qualche tempo frequentato l'ambiente del collettivo della Barona, spinto più che altro dall'esigenza di vendere la sua auto. Alcuni imputati poi li aveva visti in uno scantinato di via Palmieri: un locale già sede di un circolo popolare e poi — a detta di Pasini Gatti — divenuto luogo di riunione di diverse formazioni eversive: Forma- a o o o i i n a o e - a à i a o zioni comuniste combattenti, Squadre d'assalto operaie (affiliazione di Prima linea) e, naturalmente, i Pac. Il giovane ha raccontato di essere stato presente a due riunioni da lui attribuite ai Pac. ma per mezz'ora soltanto. Vi vide Gabriele Grimaldi. «Mascellone» (cioè Mirra, un altro «pentito» che sarà interrogato), Pietro Mutti, Sisinio Bitti. Sebastiano Masala e Germano Fontana. — Ha sentito di cosa discutevano?, gli ha chiesto il presidente. «Parlavano dell'"operaio sociale", — ha risposto —, dei malavitosi che secondo loro erano un referente politico-. — Ma ha sentito parlare di azioni precise, attentati o altro? «No.. Pasini Gatti ha poi aggiunto che il locale di via Palmieri •non era clandestino-, tanto che la chiave stava in cima alla porta. «Allora da cosa arguiva che si trattava di una riunione di un'organizzazione eversiva?-, gli ha chiesto la difesa. «Perché Memeo mi disse che si stava fondando un'organizzazione chiamata Pac assieme al gruppo dei sardi di Barbagia rossa-, ha risposto. Il secondo punto dell'interrogatorio si è accentrato su uno stock di armi (mitra e pistole) che Pasini Gatti e la sua organizzazione (i Reparti comunisti di attacco) avrebbero acquistato dal Memeo. Tra queste armi ci sarebbe stata anche la pistola utilizzata per uccidere Torregiani e l'agente Campagna: -Di questa, però, rifiutammo l'acquisto — ha spiegato — perché era "sporca" e troppo cara-. Alcune armi provenivano da una rapina a un'armeria di Bergamo a cui, secondo Pasini Gatti, avevano partecipato Memeo, Mirra e Grimaldi, nel ruolo di basista. Ma Mirra nega e tra i due «pentiti» ci sarà un confronto. mr.

Luoghi citati: Bergamo, Milano