E il Kaiser inventò le pensioni

E il Kaiser inventò le pensioni CENTO ANNI FA, IN GERMANIA, NASCEVA LO STATO ASSISTENZIALE E il Kaiser inventò le pensioni Una brutale frase di Bismarck spiega l'iniziativa di Guglielmo I: «Chi aspetta la pensione per la vecchiaia è molto più soddisfatto e più facile da manovrare» - Da allora quelle previdenze si diffusero in tutto il mondo Benché quasi nessuno se ne sia accorto, lo Stato assistenziale ha recentemente celebrato il suo centenario. Il 15 febbraio del 1881 il Kaiser Guglielmo I di Germania propose al Reichstag di introdurre la previdenza sociale per proteggere i lavoratori dell'industria dalla perdita del reddito conseguente a incidenti o vecchiaia. Pochi mesi dopo, all'elenco delle riforme proposte venne aggiunta l'assicurazione contro le malattie: e nel 1889 l'intera struttura della previdenza sociale bismarckiana era in funzione. La Germania fu antesignana negli Anni 80. e tutti gli altri Paesi industriali ne seguirono più tardi l'esempio. Ma il centesimo compleanno dello Stato assistenziale non si sta dimostrando una ricorrenza molto felice: dovunque le sue istituzioni e i suoi metodi vengono attaccati, criticati perche causa di inflazione e della crescita disordinata della burocrazia statale. Come osservò alcuni anni fa Peter Drucker in The Public Interest, olo Staio assistenziale, nella migliore delle ipolesi, si rivela un'altra grande compagnia di assicurazioni, altrettanto stimolante, creativo, ispiratore delle compagnie assicuratrici... La cosa migliore che possiamo avere dal governo nello Stato assistenziale è una competente mediocrità, e spesso non abbiamo neppure quella'). In Inghilterra, molti imputano allo Stato assistenziale i mali economici del Paese. Che cosa non ha funzionato? l.a risposta sta in buona parte nell'aumento dei costi e nell'enorme estensione dei diritti assistenziali, ma anche nella confusione su che cosa sia lo Stato assistenziale. Negli ultimi anni, questa espressione è diventata uno slogan usato indistintamente per indicare qualsiasi iniziativa assunta dai governi nel mondo moderno. In realtà l'attività dello Stato fin dai tempi di Bismarck si è sviluppata su cinque linee distinte: 1. proprietà dello Stato, espansione del settore pubblico: 2. gestione a livello macroeconomico; 3. controllo più capillare dell'attività economica: 4. uso dello Stato per determinare i mutamenti voluti nella struttura della società, come la parità razziale o sessuale («ingegneria sociale»): S. garanzia di alcuni standard minimi di benessere materiale. Il fatto che queste direttrici siano separate è in parte una questione di logica: si può immaginare senza difficoltà un governo impegnato in una qualsiasi di queste linee, ma non nelle altre. Ma soprattutto è una questione storica. L'espansione dell'attività dello Stato è avvenuta con ritmi diversi nei diversi settori, e ancora oggi governi attivi in un campo possono essere relativamentre passivi in altri. In F.u- ropa Occidentale non esiste semplicemente alcuna correlazione tra la dimensione del settore pubblico e il volume della spesa assistenziale. Ne consegue che. se le parole devono mantenere il loro significato (e il Concise Oxford Dictionary la sua credibilità). «Stato assistenziale» va riferito soltanto a «un Paese che tenta di garantire l'assistenza a lutti i cittadini attraverso servizi sociali gestiti dal governo»: va riferito cioè, per esempio, al quinto tipo di attività dello Stato elencato più sopra. Inoltre, alla confusione semantica si unisce la confusione storica. A parte Bismarck. e. meno ragionevolmente. Disraeli. lo Stato assistenziale viene ritenuto da molti invenzione dei riformatori sociali liberali e degli economisti keynesiani. Lo è stato in misura notevole: ma non bisogna trascurare il ruolo svolto dai politici in molti Paesi i quali intendevano salvaguardare l'ordinamento politico esistente e cal¬ colarono che la spesa assistenziale avrebbe riconciliato i lavoratori dell'industria con il regime, e avrebbe contemporaneamente minato il consenso ai partiti di estrema sinistra. L'opinione di Bismarck è nota: «Un uomo che aspetti impaziente la pensione per la vecchiaia è molto più soddisfallo, e mollo più facile da manovrare». Meno conosciuto è il fatto che ragioni analoghe hanno determinato l'introduzione dei provvedimenti assistenziali in molti altri Paesi. «Nella Svezia predenweratica, dice Hugh Heclo. la massima autorità americana sulla storia dello Stato assistenziale, l'assicurazione sociale veniva vista come un palliativo tecnico per prevenire agitazioni sociali e limitare il richiamo del socialismo». Allo stesso modo in Francia, dopo l'ultima guerra, i gollisti videro nella previdenza sociale un mezzo per mantenere la pace sociale — in parte in quanto cuscinetto contro le oscillazioni economiche, in parte in quanto dimostrazione che i capitalisti e la classe operaia potevano lavorare insieme. Persino Franklin Roosevelt negli Stati Uniti esaltò le virtù dello Stato assistenziale: <■ Riforma se vuoi conservare». Quello che spesso viene dimenticato (non dai marxisti, che lo fanno con rammarico) è che lo Stato assistenziale concepito non come tentativo di riforma sociale, ma come strumento di conservazione politica, è stato un successo enorme. Bismarck aveva ragione. I cent'anni trascorsi dal 1881 ad oggi sono stati un periodo di terribili sconvolgimenti economici e sociali, con due guerre mondiali, maggior mobilità sociale e migrazioni in massa di popolazioni: tuttavia i partiti contro il sistema non sono quasi riusciti a progredire negli Stati assistenziali avanzati. Hanno fallito negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Nuova Zelanda, in Inghilterra, in Irlanda, in Svezia, in Norvegia, in Danimarca, nei Paesi Bassi, in Svizzera. Persino in Francia e in Italia, dove i partiti comunisti sono forti, le forze contrarie al regime sono state contenute con successo. In Francia raggiunsero l'apice nel 1956. quando i comunisti e i poujadisti ottennero complessivamente il 37.6 per cento dei suffragi. Il totale più alto ottenuto dai partiti contrari al sistema in Italia dopo l'introduzione dei provvedimenti assistenziali alla fine degli Anni 40 è stato il 40.5 per cento dei voti per i comunisti e l'estrema destra, nel 1976. una cifra che è poi andata diminuendo. Per ironia della sorte, l'unico Paese democratico nel quale i parliti contrari al regime abbiano mai ottenuto oltre la metà dei suffragi popolari è la Germania. 35 anni dopo la morte di Bismarck. Nel 1932 e nel 1933 nazisti e comunisti ebbero insieme oltre il 50 per cento dei voti in tutte le tre elezioni: ma la caduta di Weimar quasi certamente sarebbe avvenuta anche prima se non vi fosse stata l'eredità di Bismarck. Lo Stato assistenziale in questo suo compleanno ha pochi amici. Persone che si definiscono conservatrici hanno particolarmente il vezzo di criticarlo, e questo è ingiusto. Politicamente, lo Stato assistenziale è stato loro fedele amico per un intero secolo. Anthony King Con) righi di .Time Neuspuperv. e per l'Iialia di "La Stampai Il Kaiser Guglielmo I e Bismarck (stampa dell'epoca)