Pensioni e liquidazioni all'esame della fabbrica di Gian Carlo Fossi

Pensioni e liquidazioni all'esame della fabbrica Dopo Montecatini il sindacato consulta la base Pensioni e liquidazioni all'esame della fabbrica Convocate assemblee in preparazione della vertenza con governo e Confindustrìa - A fine marzo il direttivo unitario - Anche gli industriali affilano le armi ROMA — Nonostante le vivaci reazioni dei ministri Andreatta e La Malfa, e delle organizzazioni degli imprenditori alle decisioni scaturite dal convegno sindacale unitario di Montecatini sulle politiche contrattuali, la federazione Cgil-Cisl-Uil non perderà tempo per aprire due vertenze con il governo e la Confindustria. Un gruppo ristretto di segretari confederali ha elaborato ieri il testo completo del documento approvato a Montecatini, con gli emendamenti e qualche utile precisazione; e da oggi parte in tutta Italia una serrata consultazione nelle fabbriche, con momenti di sintesi a livello regionale, per coinvolgere il maggior numero possibile di lavoratori sulle scelte maturate la scorsa settimana fra non poche difficoltà e resistenze. il direttivo unitario definirà la «piattaforma» quasi certamente U 30 e il 31 marzo, e subito dopo chiederà al governo di avviare un negoziato sulle richieste previdenziali urgenti e alle «controparti padrona- li» (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Intersind ecc.) di aprire una vertenza sull'indennità di liquidazione. Nello stesso tempo governo e Parlamento saranno interessati alle iniziative legislative necessarie per rendere esecutivo lo scongelamento parziale del trattamento di anzianità. In questo periodo anche la Confindustria e l'Ihtersind affileranno le armi. In un convegno sul tema «Il salario in Italia: per una nuova politica del costo del lavoro», convocato per il 18 marzo, gli imprenditori privati e pubblici affronteranno i «nodi» maggiori in vista dei rinnovi contrattuali e della imminente richiesta di superamento del blocco della contingenza sulla liquidazione. Dopo un intervento del ministro del lavoro Foschi, si susseguiranno relazioni del prof. Baldassari, ordinario di economia finanziaria all'università di Bologna, sul quadro economico del Paese, del vice presidente della Confindustria Mandelli, del presidente dell'Intersind Massacesi. Al dibattito parteciperanno anche i ministri del Bilancio La Malfa, del Tesoro Andreatta, dell'Industria Pandolf i, delle Partecipazioni Statali De Michelis. «Lo scontro con gli imprenditori sari durissimo», avverte il segretario confederale della Cisl Delpiano; e il segretario generale della Uiì Benvenuto incalza: »E' incredibile ed assurdo il fatto che da quattro anni le associazioni imprenditoriali pubbliche e private si rifiutino di avere un colloquio con il sindacato, di trovare un tavolo di negoziato». Benvenuto aggiunge: 'Non siamo riusciti a fare un accordo sulla mobilità.. Il leader della Uil reagisce vivacemente anche alle critiche di La Malfa e Andreatta. «Le critiche — afferma Benvenuto — sono infondate e, in più, esiste anche della disin¬ formazione. Andreatta sa benissimo che il sindacato non condivide la politica della stretta creditizia e La Malfa è al corrente che attendiamo da tempo di poterci misurare sulla proposta di piano, nella quale non si parla di estendere la quadrimestralizzazione della scala mobile anche ai lavoratori dipendenti». E conclude: -Il sindacato è disponibile a fare una seria politica di risanamento, ma è certo che questa non si fa né con la stretta creditizia, né riducendo il potere di acquisto dei lavoratori». Qualche rilievo alle decisioni di Montecatini viene dalla stessa area sindacale. E' vero —sostiene il segretario confederale della Cgil, Garavini, comunista — che il sindacato non ha cambiato pelle e riconferma la validità della sua scelta per l'occupazione, lo sviluppo, il Mezzogiorno; ma è altrettanto vero che proprio per dare peso alla scelta per l'occupazione e lo sviluppo del movimento sindacale è necessario dare il supporto di un rinnovamento nella politica salariale, rimasta finora caratterizzata soltanto dalla «moderazione». Però, secondo Garavini, le conclusioni di Montecatini presentano alcune lacune. Sulla produttività vi è ancora da precisare come sia possibile affermare nella contrattazione l'impegno delle parti su livelli produttivi, orari e qualifiche e, parallelamente, definire quote di retribuzione. Per gli orari non si è indicato come «la politica stabilita possa effettivamente andare avanti»; per il fisco, a suo avviso, «é rimasto in ombra il fatto che il Senato va discutendo e decidendo su questa materia e, quindi, che l'attualità in proposito è proprio di questi giorni». Singolare, poi, una esplicita ammissione di Garavini sui contrasti interni alla federazione mentre Lama ha fatto di tutto per mettere in luce i risultati unitari. « Vi è nel padronato e nel governo — osserva il sindacalista comunista — chi fa molto conto sulle divisioni e sulle incertezze die restano nel movimento sindacale: non si può dire che questo conto sia in sé sbagliato, anche dopo Montecatini». Gian Carlo Fossi

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