Fermi i medici ospedalieri venerdì bloccati i trasporti
Fermi i medici ospedalieri venerdì bloccati i trasporti Una nuova ondata di scioperi da oggi in Italia Fermi i medici ospedalieri venerdì bloccati i trasporti Cinquantamila medici sospendono il lavoro in 1500 istituti pubblici di cura, da stamane sino a venerdì - Assicurati solo il pronto soccorso e gli interventi urgenti - A Roma bus e tram a singhiozzo - Venerdì si fermerà il trasporto urbano in tutto il Paese; non voleranno i piloti dell'Anpac per ventiquattro ore DALLA REDAZIONE ROMANA j ROMA — Confermando la richiesta di un aumento medio annuo pro-capite di cinque milioni, i 50.000 medici ospedalieri sospendono il lavoro da oggi a venerdì dopo aver attuato un pesante sciopero bianco che ha provocato disagi e danni rilevanti nei 1500 istituti pubblici di cura. Durante la nuova agitazione saranno, comunque, assicurati il pronto soccorso e tutti i servizi collegati a interventi clinici e chirurgici urgenti, non differibili date le condizioni di obiettiva gravità dell'infermo. Resterà però bloccata l'uscita dei malati in convalescenza, e di conseguenza sarà estremamente difficile farsi ricoverare in ospedale: con le ultime azioni sindacali dei medici e dei paramedici, la durata delle degenze — che già deteneva il non invidiabile record di lunghezza in Europa — si è quasi raddoppiata e il sovraffollamento delle corsie ha raggiunto punte mai toccate fino ad ora. Primari, aiuti e assistenti ospedalieri minacciano inoltre la rinuncia alla qualifica di pubblico dipendente e le dimissioni in massa se il governo non darà il via all'attuazione della riforma e all'adeguamento economico e normativo. Tutte le speranze sono riposte nell'incontro fissato per domani tra il presidente del Consiglio Forlani, le confederazioni Cgil-Cisl-Uil e le rappresentanze dei medici, presente il ministro della Sanità Aniasi: dovrebbe essere questa l'occasione per sbloccare la vertenza ed evitare ulteriori tensioni negli ospedali. Anche il personale paramedico aderente alla Cisas, la confederazione dei sindacati autonomi dei servizi, ha chiesto una convocazione urgente al presidente del Consiglio «per evitare il protrarsi di nuovi e gravi conseguenze di una vertenza destinata ad inasprirsi e a portare gli ospedali e la sanità nel caos, se il governo intendesse dare risposte unilaterali al personale in agitazione.. Non meno preoccupanti i segnali che giungono dalle Unità sanitarie locali, che operano in condizioni difficilissime in seguito alla mancata approvazione di una deroga al divieto, per le Regioni, di assumere personale. Ciò determinerà la sospensione del rapporto di lavoro del personale incaricato (dattilografi, medici e paramedici), che attualmente svolge funzioni essenziali nell'ambito del servizio sanitario nazionale.
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