Quasi 400 miliardi al Piemonte per «ringiovanire» le ferrovie

Quasi 400 miliardi al Piemonte per «ringiovanire» le ferrovie Duemila chilometri di binari (con alcune linee in stato d'abbandono) Quasi 400 miliardi al Piemonte per «ringiovanire» le ferrovie Il ministro Formica ha presentato il programma integrativo per i trasporti su rotaia Lavori subito per risolvere alcuni nodi importanti: Porta Susa-Stura, Chivasso-Bivio Castelrosso, Salbertrand-Bussoleno - Interventi in Val d'Aosta e a Domodossola Dopo tre anni di difficile gestione va in porto 11 •programma integrativo» per le Ferrovie, con 12.450 miliardi di stanziamento in sede nazionale (380 al Piemonte-Valle d'Aosta), e il ministro del Trasporti, Formica, se ne fa ambasciatore itinerante di regione in regione. Venerdì era a Milano, ieri a Torino, al Turin Palace Hotel, per una conferenza-dibattito in cui — assieme al direttore generale dell'azienda, Semenza — ha illustrato, di questo programma, filosofia e contenuti. In sintesi: il treno, bistrattato e dimenticato per anni, è tornato di moda con la crisi energetica, ma ha bisogno di ossigeno. E il governo, per recuperare ritardi colpevoli, comincia a sistemare le cose più urgenti, in attesa di presentare in Parlamento il nuovo piano poliennale di sviluppo della rete ferroviaria che, per la fine del secolo, dovrebbe riavvicinarci a livelli europei. Per la presentazione di questo piano la legge indicava il termine del 1982, ma Formica si è impegnato ad elaborarlo entro sei mesi: ne ha dato notizia il direttore generale delle Ferrovie, annotando comunque, che ottomila treni al giorno in circolazione «quasi regolare» non significano proprio uno -sfascio completo» nel servizio. Tradotto in cifre, il «piano integrativo» prevede per i 12.450 miliardi questa suddivisione a grandi linee: 3500 miliardi per l'acquisto di nuovo materiale rotabile (15.715 tra motrici, carri merci e carrozze viaggiatori, con rivoluzionari vagoni a due piani per il trasporto pendolari); 2000 miliardi per interventi sul suolo, contro il dissesto idrogeologico; altri 2000 miliardi per il rifinanziamento di opere precedenti ed il resto per nuove opere (sistemi automatici sulle linee, raddoppi di binari, eliminazione dei passaggi a livello e cosi via). Al Piemonte, che con due- mila chilometri di strade ferrate è ai vertici nazionali (e prevede di utilizzare questa rete anche per un sistema rapido di trasporto regionale), sono stati assegnati oltre 370 miliardi; altri 8 miliardi 300 milioni toccano alla Valle d'Aosta. Tra le opere più importanti figurano, nel lungo elenco degli stanziamenti, il potenziamento del «nodo» di Torino e del tratto Torino-Porta Susa-Torino Stura (50 miliardi) ; il triplicamento della Torino-Milano tra Chivasso e Bivio Castelrosso (4 miliardi); il completamento del raddoppio del tratto Salbertrand-Bussoleno, sull'importantissima Torino-Modane (29 miliardi e mezzo); il completamento del nuovo scalo smistamento di Orbassano (60 miliardi) ; l'elettrificazione a corrente continua della Chivasso-Casale-Valenza (14miliardi). E ancora, sistemazione di impianti automatici su decine di altre linee e in diverse stazioni, tra cui Novara. Fossano, Alessandria, Cuneo, Acqui; quadruplicamento della Torino-Genova tra il Lingotto e Trofarello; stanziamento di 70 miliardi per la nuova stazione internazionale di -Domo II» a Domodossola (un brandello di regione, questo, che cade sotto la giurisdizione del compartimento di Milano. | e che l'assessore ai trasporti del Piemonte. Cerutti, ha rivendicato). In Val d'Aosta, infine, sono interessate dal -piano integrativo» le linee Aosta-Chivasso e Aosta-Prè S. Didier. Ammettendo che alcune linee piemontesi -gareggiano con quelle del Meridione per 10 stato di abbandono in cui versano», 11 direttore generale delle Ferrovie ha ricordato, a conclusione, che l'attuazione del piano (con tutti i problemi esecutivi) sarà condotta da -unità speciali» autonome nelle decisioni: per Piemonte e Lombardia il gruppetto di -cervelli» si stabilirà a Novara, e di 11 agirà in sintonia con le autorità ed i tecnici delle due regioni. Ed ecco il commento finale del senatore comunista Libertini, uno dei -padri» del programma, in quanto presidente della Commissione Trasporti che l'ha elaborato: -Il lavoro collegiale della commissione — ha detto Libertini — dimostra che l'istituto parlamentare è ancora valido, quando funziona. Devo dare atto al ministro dell'impegno profuso, perché il varo del piano è un avvenimento importante per il Piemonte: qui è la porta verso Francia e Inghilterra, di qui passano le linee di collegamento dei porti liguri con l'Europa, e non si può perdere altro tempo. Purtroppo questo programma integrativo ha 11 limite di pagare vecchi conti, cioè opere già in ritardo, mentre per la parte nuova ha un grande nemico: l'inflazione-. Una sanguisuga già additata dal ministro Formica in Parlamento, che di questo programma si -mangia» 7 miliardi ogni giorno. Perciò l'appello di Libertini all'azienda ed agli enti locali: -Adesso che questi soldi ci sono, bisogna saperli spendere in fretta». Roberto Reale Le opere più costose. 1) Il «nodo» di Torino e lo scalo di Orbassano; 2) Raddoppio della Torlno-Modane Ira Salbertrand e Bussoleno; 3) Quadruplteamento della Torino-Genova tra Lingotto e Trofarello; 4) Elettrificazione Chlvasso-Casale-Valenza; 5) Stazione «Domo il»

Persone citate: Cerutti, Formica, Libertini, Semenza