Rischio di definitiva paralisi per tribunale civile e penale di Claudio Cerasuolo

Rischio di definitiva paralisi per tribunale civile e penale Tredici giudici saranno trasferiti in Appello e Procura Rischio di definitiva paralisi per tribunale civile e penale Questo il «risultato disastroso» della legge sugli stipendi che prevede di coprire i posti vacanti «con magistrati del distretto» - Le critiche del sindacato Se il provvedimento non fosse firmato dal Consiglio Superiore della Magistratura si potrebbe pensare a una congiura ordita contro il tribunale di Torino per provocarne la completa paralisi: nell'intento di coprire tredici posti vacanti alla Corte d'Appello e alla Procura Generale, il Consiglio propone il trasferimento di altrettanti magistrati del tribunale civile e penale. Il risultato di questa operazione, frutto di un articolo inserito nella legge del 19 febbraio sull'adeguamento degli stipendi ai magistrati, è, a giudizio del presidente del tribunale dott." Bruno Conti, «semplicemente disastroso'. Soprattutto perché inserendosi nella crisi strutturale in atto da diversi anni negli uffici giudiziari della nostra città, quest'ultima novità rischia di bloccare sia il tribunale civile sia quello penale. Il giudice Vitro, responsabile del sindacato nazionale magistrati e cointeressato al provvedimento in quanto è uno dei magistrati che dovrebbero trasferirsi dal civile alla corte d'appello, ricostruisce il fatto: -All'art. 4 della legge n. 27 del 19 febbraio scorso si stabilisce che alla copertura dei posti rimasti vacanti presso la corte d'appello si provvede con i magistrati in servizio nel distretto in cui è compreso il posto rimasto vacante e, qualora ciò non sia possibile, con magistrati in servizio nei distretti limitrofi, che perii Piemonte sono la Liguria, l'Emilia e la Lombardia». Spiega il dott. Vitro: -In un primo momento sembrava che il Consiglio Superiore della Magistratura, avesse tenuto conto della condizione posta dalla legge con quella frase 'qualora ciò non sia possibile'. Circolava una lista di nomi tra cui vi erano diversi magistrati torinesi ma anche giudici dei distretti delle tre regioni limitrofe. Poi devono essere prevalse altre 'spinte' e allora è venuta fuori una lista dove tutti e tredici i posti vacanti sono coperti da magistrati in servizio presso il tribunale civile e penale». Quali potrebbero essere in pratica gli effetti del provvedimento? Afferma il giudice Vitro : «La prima sezione civile, la prima bis e la sezione fallimentare dovranno funzionare con due soli magistrati, mentre per garantire il funzionamento di ognuna di queste tre sezioni sono necessari almeno sei magistrati. La seconda, terza, quarta sezione del civile, perderanno ciascuna un magistrato. Lavoravano già a ranghi ridotti con un carico di mille processi all'anno per ciascun giudice. Le sezioni penali perderanno a lo o volta tre magistrati. Per far funzionare le tre corti d'assise (per l'istituzione della terza ci si sta battendo da un anno) sarà necessario applicare altri giudici del civile al penale-. Conclude Vitro: «Il tribunale civile sarà completamente paralizzato e aumenteranno sensibilmente le difficoltà e le carenze del penale». Per compensare il vuoto lasciato dai tredici magistrati che an dranno in corte d'appello, il Consiglio Superiore della Magistratura propone di assegnare al tribunale civile ì nuovi uditori e i magistrati freschi di nomina. *Una soluzione, questa — commenta da parte sua il presidente del tribunale dott. Conti — che metterebbe in serie difficoltà questi giovani magistrati, alla loro prima esperienza professionale. Come potranno affrontare le delicate questioni in materia di diritto di famiglia, fallimentare, di diritto societario o industriale, campi nei quali il tribunale di Torino ha svolto una notevole funzione, crean¬ do nuova giurisprudenza?». La notizia del possibile trasferimento dei magistrati alla corte d'appello fa registrare anche opinioni diverse: «Perché non trasferire in corte d'appello i magistrati con grado di consigliere di Cassazione?», suggerisce un giudice istruttore. «Ci sono posti ricoperti da magistrati che sembrano inamovibili». Un'altra gatta da pelare per il presidente del tribunale Conti, il quale ha preannunciato che protesterà contro la proposta del Consiglio Superiore della Magistratura: «Se proprio occorre trasferire giudici del tribunale di Torino, che lo si faccia con gradualità e, soprattutto che non siano tutti prelevati dal distretto piemontese va anche da quelli delle tre regioni vicine». Claudio Cerasuolo

Persone citate: Bruno Conti

Luoghi citati: Emilia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Torino