«Le scelte sindacali di Montecatini sono corporative e troppo costose»
«Le scelte sindacali di Montecatini sono corporative e troppo costose» Commento a caldo degli industriali prima della risposta «ufficiale» «Le scelte sindacali di Montecatini sono corporative e troppo costose» ROMA — La Confindustria. dopo un comunicato molto critico, tace: i suoi uomini più rappresentativi non si fanno trovare. Ma a sentire gli imprenditori un fatto è evidente: il convegno sindacale di Montecatini ha liberato una mina vagante che rischia di incrociare pericolosamente la rotta dell'economia italiana. «Ho l'impresione — dice Piero Bassetti, deputato, esperto della de per i problemi economici — che il sindacato si sia trovato costretto, per recuperare sul piano organizzativo, a concedere troppo sul piano di certi contenuti che la realtà si incaricherà di dimostrare non validi perché o velleitari o disastrosi. Basta fare il calcolo e mettere in cifre che cosa vuol dire, per esempio, la richiesta di 100 mila lire in più prò capite e per ogni anno in materia di liquidazioni per rendersi conto che esiste il rischio di lanciare la classe lavoratrice su obiettivi in contraddizione con la realtà economica*. Oggi, secondo Bassetti, si scontano i danni dell'errore dell'egualitarismo: con i compromessi di Montecatini «si è destinati a sbattere la testa e a rompersela tra qualche anno su obiettivi diversi ma altrettanto assurdi*. Giancarlo Lombardi, vice¬ | VJlctiUJitl 1U ijUlllUdlut. V1UC- presidente della Federtessìle. membro della commisiione consultiva della Confindustria per i rapporti sindacali, dà un giudizio molto reciso: «La somma delle rivendicazioni uscita da Montecatini è assolutamente incompatibile con la situazione dell'industria italiana, che già soffre di mancanza di competitività. Su questa strada non si può che andare allo scontro. Io rifiuto questa logica ma è certo che noi non ci siederemo a un tavolo di trattative partendo da impostazioni come quella che ha dato il sindacato a Montecatini. La trattativa deve affrontare tutto il tema del costo del lai>oro e della produttività; quindi scala mobile, automatismo, oneri sociali, ore effettivamente lavorate, invalidi presenti in azienda, utilizzo degli impianti*. Mario Turatti. presidente dell'Anima, la influente organizzazione torinese delle industrie meccaniche e metallurgiche, afferma che sono almeno 10 anni che il sindacato supera le difficoltà interne facendo la somma di tutte le rivendicazioni. «Può darsi che questo sia il modo del sindacato di farsi carico dei problemi del Paese; resta il fatto che questi problemi non si risolvono certamente chiedendo aumenti retributivi, riduzioni di orario, tutta la contingenza nelle liquidazioni e la contingenza trimestrale sulle pensioni a loro volta rivalutate*. Da Montecatini, secondo Turatti. è uscita «una scelta corporativa il cui costo continua a ricadere su chi non ha ancora lavoro e vedrà allontanarsi la prospettiva di trovarlo*. «Le posizioni del sindacato — dice una nota della Confin- dustria diramata a caldo venerdì sera — denotano un atteggiamento non coerente con l'intendimento, più volte richiamato anche dal sindacato stesso, di contribuire al risanamento della situazione economica del Paese». Poi il silenzio ufficiale in attesa di elaborare una linea di risposta. Mercoledì e giovedì si riuniranno Giunta e Consiglio direttivo. Ma Galli, direttore centrale dei rapporti economici dell'organizzazione degli impreditori. sottolinea che le imprese sono già soggette a forti rincari delle materie prime, agli oneri finanziari, alla svalutazione. «Ora si aggiungono le spinte salariali — dice Galli — proprio nel momento in cui ci sarebbe il bisogno di far rallentare l'inflazione». E Domenico Mirone, altro direttore centrale Confindustria (rapporti sindacali), mette l'accento sulle rivendicazioni relative al recupero degli scatti di scala mobile nelle liquidazioni: non si può parlare di indennità di anzianità — dice — dimenticando, come fa il sindacato, che essa è parte integrante della retribuzione e del costo complessivo del lavoro. «Da parte del sindacato — sostiene perciò Mirone — c'è una visione irrealistica del salario». Vittorio Ravizza
Persone citate: Domenico Mirone, Galli, Giancarlo Lombardi, Mario Turatti, Mirone, Piero Bassetti, Vittorio Ravizza
Luoghi citati: Montecatini, Roma
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