Delpiano: confermato l'Eur di Giancarlo Fossi

Delpiano: confermato l'Eur Delpiano: confermato l'Eur (Intervista con il relatore del convegno Cgil-Cisl-Uil) ROMA — -Mi sembra fuori di dubbio che ci sia nella Cgil chi avverte momenti di richiamo della foresta e soffre delle attuali condizioni di non egemonia, ma è pur vero che vi è un fermento di autonomia, il quale non dovrebbe essere reversibile, e che ad esso si deve in buona parte la possibilità di giungere a conclusioni unitarie» : con queste parole, caute ma significative, il segretario confederale della Cisl Cesare Delpiano (che è stato relatore per la segreteria della federazione Cgil-Cisl-Uil al recente convegno di Montecatini sulle politiche contrattuali nel quadro della politica economica) risponde ad una nostra domanda sui collegamenti politici delle manovre condotte con spregiudicatez¬ za, proprio a Montecatini, da alcuni esponenti comunisti della Cgil contro la linea generale sostenuta da Luciano Lama. -Che si sviluppi una certa dialettica nei rapporti interni della Cgil — ha aggiunto Delpiano — è certamente chiaro e utile, ma che il pei trovi difficoltà a rispettare questa dialettica, questo fermento di autonomia, è un altro dato di fatto». Quale il giudizio di Delpiano — piemontese. 55 anni, per molti anni segretario dell'Unione Cisl di Torino, ora protagonista della strategia del sindacato in vista dei rinnovi contrattuali — sul risultato del Convegno unitario rispetto alle scelte dell'Eur? Superamento, svolta o ribaltamento? «Direi, in sintesi: conferma della linea dell'Eur per gli obiettivi, che restano tre: occupazione, sviluppo, Mezzogiorno. Ma anche svolta di strategia: nel senso che il sindacato non è più disposto a delegare a nessuno la gestione e il controllo degli effetti derivanti dall'attuale linea. Se qualcuno, nel movimento sindacale, aveva ritenuto che la coerenza con cui il sindacato uscì dall'Eur avrebbe messo in moto automaticamente comportamenti conseguenti del quadro politico, del governo, dei partiti, del padronato, questo qualcuno dopo l'assemblea di Montecatini non esiste più. In tale senso la concezione dell'autonomo protagonismo politico del sindacato ha fatto un rilevante passo avanti». Non è «rituale» il richiamo alle priorità dell'occupazione, dello sviluppo e del Sud di fronte alle rivendicazioni con cui il sindacato esce da Montecatini e che costerebbero una barca di soldi, riducendo sensibilmente i margini per tutto il resto? .■L'assemblea ha assunto e confermato la validità dell'impianto della mia relazione e l'ha fatta propria, sia pure con gli arricchimenti venuti dal dibattito. Le cose approvate (nuova struttura del salario, e dunque professionalità, liquidazione ecc.) costano. Abbiamo, però, ben precisato che esse non debbono distorcere in modo errato l'andamento del costo del lavoro per unità di prodotto: si dovrà tenere conto dell'andamento della produttività, una produttività non tradizionale, ma vista in modo nuovo, sulla base di una effettiva partecipazione democratica dei lavoratori. C'è un altro aspetto che non può essere sottovalutato. Sii questa linea, il sindacato Giancarlo Fossi (Continua a pagina 2 in sesta colonna)

Persone citate: Cesare Delpiano, Delpiano, Luciano Lama

Luoghi citati: Montecatini, Roma, Torino