Con il nuovo contratto Alfa la Flm pensa già alla Fiat di Francesco Bullo

Con il nuovo contratto Alfa la Flm pensa già alla Fiat Il settore al centro del dibattito politico e sindacale Con il nuovo contratto Alfa la Flm pensa già alla Fiat ROMA — Si è conclusa con un accordo, dopo nove mesi di trattativa, la «vertenza Alfa Romeo» che interessa circa (' mila dipendenti del gruppo automobilistico. Alla fase finale e alla stesura dell'ipotesi di integrativo aziendale, le delegazioni della Firn e dell'Alfa sono giunte l'altranotte nella sede dell'Intersind. dopo scontri, rìnvii e ritardi, superato lo scoglio dei «premi presenza» proposti al sindacato dall'azienda. Secondo la federazione metalmeccanici l'intesa è positiva «per i contenuti innovativi che la qualificano» e va ben oltre le mura della fabbrica. <La nuova organiszazione del lavoro che è stata disegnata, anche attraverso i gruppi di produzione; maggior produttività e miglioramento delle condizioni di lavoro; garanzia per i livelli occupazionali — spiegano i sindacalisti — sono temi generali che riproporremo al tavolo della trattativa Fiat». Questi in sintesi i punti dell'integrativo Alfa che la prossima settimana saranno sottoposti al voto delle assemblee. SALARIO. L'aumento medio mensile previsto si aggira sulle 43 mila lire, cosi articolato: il premio di produzione annuale passa da 340 mila a 500 mila lire- !'.accantonamento» (una specie di secondo «premio») aumenta di 10 mila lire; tutti avranno in busta un'uno tantum di 100 mila lire. Il contratto ha valore retroattivo dal 1" marzo. Inoltre l'introduzione di nuovi istituti salariali, a partire dal 1" ottobre di quest'anno, consentirà aumenti mensili di 8 mila lire per le lavorazioni «non vincolate», 11 mila per gli addetti alla linea, 26 mila per i dipendenti chiamati a realizzare i gruppi di produzione» sulle linee di montaggio. Questi ultimi avranno diritto anche a 90 mila lire in due rate (30 luglio e 1" ottobre). «L'Alfa Romeo ha tentato la carta della qualificazione e del risanamento — ha commentato Claudio Sabattini, il segretario nazionale Firn che ha guidato la delegazione sindacale — non attraverso la ristrutturazione e la riduzione dell'occupazione, ma secondo la linea da noi impostata con una diversa organizzazione del lavoro». Sarebbe questa la traduzione concreta dello slogan «modo nuovo di fare l'auto», inventato negli anni scorsi dal sindacato, cioè superare la catena di montaggio e la ripetitività del lavoro. L'introduzione dei «gruppi» nell'organizzazione del lavoro degli stabilimenti Alfa Romeo, secondo le valutazioni dei metalmeccanici, consentirà un aumento di produzione almeno del 25.9 per cento a Pomigliano D'Arco e dell'8,8 per cento ad Arese. All'Alfa Sud — ha detto Regazzi. coordinatore Firn del settore Auto — la produzione giornaliera passerebbe dalle attuali 540 autovetture (il massimo della produzione registrata) alle 680 previste all'attuazione dell'accordo a pieno regime. «I gruppi di lavoro — ha concluso Rinaldini, del coordinamento Auto — consentirà in particolar modo di sopperire ai "buchi" di lavorazione creati dal fenomeno dell'assenteismo. Cioè vi sarà più mobilità all'interno della fabbrica e si supereranno rigidità e strozzature presenti nell'attuale organizzazione del lavoro». Sostanzialmente positivo anche il giudizio dell'azienda che. di fronte alle difficoltà del settore automobilistico, dice di aver scelto la strada più impegnativa. «Quella di definire programmi di risanamento produttivi — spiega il direttore centrale dell'Alfa Auto. Giuseppe Medusa — rivolti a aviluppare, con l'attuale manodopera e d'intesa con il sindacato, il volume di produzione giornaliera, così da migliorare il rapporto costi-ricavi ed incidere con una più adeguata politica dei prezzi sulla competitività delle vetture in un quadro che tende a fare dei prezzi il principale strumento di penetrazione sui mercato». «La società — ha infine affermato il dirigente Alfa — ha sceolto questa via che potrà essere ulteriormente percorsa solo a condizione che gli obiettivi di recupero produttivo definiti nell'ipotesi di accordo vengano puntualmente osservati nei successivi confronti di fabbrica». Francesco Bullo

Persone citate: Claudio Sabattini, Giuseppe Medusa, Regazzi, Rinaldini

Luoghi citati: Arese, Roma