Nessuno ha chiesto ufficialmente di mettere una base Usa a Napoli

Nessuno ha chiesto ufficialmente di mettere una base Usa a Napoli Prime reazioni a una presunta proposta del segretario Haig Nessuno ha chiesto ufficialmente di mettere una base Usa a Napoli Il ministro della Difesa Lagorio ha dichiarato: «La bandiera italiana sta bene dov'è» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Come è stata accolta in Italia la voce che il segretario di Stato americano Haig vorrebbe Napoli quale sede della Forza di pronto intervento per il Medio Oriente? La prima risposta l'ha data il ministro della Difesa. Lagorio, dichiarando: -La bandiera italiana sta bene dov'è». La Rapid Deployment Force (Rdf) dovrebbe impiegare circa 200 mila uomini, il cui compito sarebbe di intervenire in caso di crisi nel Golfo. Per ora. nonostante anche Francia e Germania siano già presenti nella flotta che con gli americani si è posta a guardia dello Stretto di Hormuz, vitale per il traffico petrolifero, è soprattutto il premier britannico, signora Thatcher. a spalleggiare le iniziative di Haig. Ma la scelta di Napoli — dove già si trova una base della Nato il cui comandante, ammiraglio Crowe. continua a sottolineare l'importanza del Mediterraneo e la debolezza delle forze dell'Alleanza in quel settore — appare difficilmente accettabile. Secondo il socialista Accame, ex comandante di vascello, l'ipotesi di Napoli quale sede della Rdf «mira a coinvolgere l'Italia in un disegno cui anche Lagorio si è opposto». Anche dal punto di vista tecnico, il parlamentare del psi ritiene che la scelta di Napoli non sia valida. -Il porto è già ingombro — ha detto — al punto che si è rifiutato di ospitare le due navi di crociera (la "Marconi" e la "Galileo", n.d.rj che avrebbero potuto accogliere i terremotati. Se la Rdf fosse stanziata lì, Napoli finirebbe col diventare un porto esclusivamente militare e, per conseguenza, aumenterebbe la sua importanza come bersaglio». In conclusione: -Ospitare la Rdf a Napoli — afferma Accame — sarebbe un discorso del tutto velleitario, come quello che è già stato fatto quando ci siamo assunti l'onere di difendere la neutralità di Malta: una difesa per la quale in realtà non abbiamo i mezzi». Quanto al ministero degli Esteri, non può che seguire le voci via via che le apprende dalle fonti giornalistiche. Prendere una posizione ufficiale, infatti, è impossibile, in quanto l'ipotesi non è mai stata posta ufficialmente al nostro Paese, né è stata sollevata in sede congiunta Nato.