La « Verona - Mare Adriatico» superstrada del Veneto povero
La « Verona - Mare Adriatico» superstrada del Veneto povero Aperto un tratto dell'importante arteria La « Verona - Mare Adriatico» superstrada del Veneto povero Tocca Legnago e Rovigo, interessa il Basso Veronese e il Polesine, zone che hanno bisogno di comunicazioni per il loro sviluppo economico VERONA — Una delle aree più povere del Veneto — che va dal Basso Veronese al Polesine — potrebbe trovare nuovi incentivi di sviluppo risolvendo definitivamente il problema della carenza di vie di comunicazione. Un primo concreto passo è stato compiuto in questi giorni con l'apertura di un nuovo tronco della strada direttissima Verona-Legnago-Rovigo-Mare adriatico. Si tratta di un'opera la cui ideazione risale a oltre dieci anni fa e che rientrava in un piano concepito nel periodo della corsa alle autostrade ed alle superstrade. Allora si parlò di una Cispadana, la Milano-Cremona-Monselice-Rovigo, che non fu realizzata anche perchè si propose una diversa soluzione che doveva investire tutto il territorio emiliano. Cosi i veneti decisero di fare da soli e di realizzare la «Transpolesana» come superstrada, accantonando il progetto della autostrada. Ma le finanze locali non bastarono per cui si riuscì a inserire l'arteria nei piani dell'Anas. Da questa settimana sono cosi agibili oltre 30 chilometri di collegamento tra Verona e Legnago (fino a S. Pietro di Morubio), mentre in provincia di Rovigo sono già appaltati due tronchi di 19 chilometri, da Badia Polesine a Gognano di Villa Marzana ed è pronto il progetto di congiunzione con la statale 16 a Rovigo, di collegamento con Ferrara. L'obiettivo è di arrivare presto alla statale adriatica, non essendo oggi ipotizzabile una ulteriore spesa per il collegamento con la statale Romea che è la dorsale adriatica di maggior rilievo. Si tratta di programmi ambiziosi, che hanno il supporto dell'azienda statale che ha dimostrato notevole sensibilità per i problemi di quest'area considerata il «mezzogiorno» dell'Italia del nordorientale. Ma la Bassa Veronese e il Polesine sono ben lungi dall'aver risolto i loro problemi. Lo ha ricordato durante la cerimonia d'inaugurazione il prof. Ennio Molon, presidente della provincia di Verona, per il quale -è ben lontana la meta per la fascia più meridionale della provincia dove rimane il problema dello sviluppo economico senza il quale non si ha nemmeno il progresso Cosi Molon ha proposto un ulteriore accordo interregionale (Veneto-Lombardia ed Emilia) per un nuovo collegamento Legnago-Ostiglia che dovrebbe passare attraverso le «grandi valli» delle paludi bonificate. La caratteristica di questa nuova strada è unica. Verrebbe infatti utilizzata la larga e solida massicciata su cui correva la linea ferroviaria Legnago-Ostiglia realizzata per il doppio binario e da anni considerata «ramo secco» e quindi inutilizzata. Il problema è ora di ottenere dalle ferrovie l'assenso per la realizzazione dell'arteria e di trovare un accordo tra Verona e Mantova per assumere a carico delle due province la progettazione da affidare all'Anas. Franco Ruffo
Persone citate: Ennio Molon, Franco Ruffo, Molon
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