La Cee contro le sovvenzioni di Renato Proni
La Cee contro le sovvenzioni Il 26 marzo Pandolfi di nuovo a Bruxelles La Cee contro le sovvenzioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Martedì notte, il ministro dell'Industria Filippo Maria Pandolfi, a chiusura della riunione comunitaria in cui era stata discussa la crisi siderurgica, appariva soddisfatto. «7! mio impegno', ha detto ai giornalisti, «era di evitare che si approvasse un documento in cui si fosse stabilita una riduzione lineare delle capacità produttive nella siderurgia'. Pandolfi ha dichiarato che la produzione italiana di acciaio nel 1980 è stata di 26,5 milioni di tonnellate e che la nostra capacità produttiva è di 37 milioni di tonnellate. C'è, quindi, una sovracapacita di oltre 10 milioni di tonnellate. Pandolfi ha spiegato, tuttavia, che in Italia il divario è dovuto al fatto che importiamo acciaio dai Paesi della Cee ed extracomunitari, quindi nel negoziato che si farà il 26 marzo la nostra delegazione non accetterà certamente un taglio delle nostre capacità produttive che rispecchiano questa differenza. Riferendosi al piano di aluti statali alla Finsider (S mila miliardi di lire), Pandolfi ha detto che entro il 26 marzo, quando si terrà il Consiglio dei ministri sull'acciaio, l'Italia penserà cosa dire a Bruxelles. La Cee. forse, non potrebbe bloccare gli aiuti statali alla Finsider, ma da Bonn arrivano già minacce dì blocco alle importazioni dall'Italia di 'acciaio sovvenzionato.. Il principio della riduzione non lineare delle capacità produttive, invece, permetterà anche alle aziende italiane produttive e competitive di non perdere alcuna capacità. Ma Pandolfi ha fatto capire che l'Italia mira a conservare al massimo sia le sue capacità produttive sia la libertà di concedere tutti gli aiuti statali necessari. I ministri hanno sottoscritto una dichiarazione in cui 'Concordano con la diagnosi del commissario Etienne Davignon sulla ristrutturazione e sugli aiuti all'industria siderurgica in modo che si torni alla competitività e alla redditività delle imprese. Perché sia ripristinata la competitività, gli aiuti pubblici degressivi verranno accettati soltanto come misure transitorie e a condizione che essi contribuiscano direttamente alla ristrutturazione del settore. Questi aiuti non potranno essere introdotti dopo il primo luglio 1983». II 26 marzo si discuterà sulle proposte della Commissione europea perché 'nessun aiuto sia concesso per preservare impianti obsoleti o alle aziende che non compiono i necessari sforzi per ristrutturarsi' e perchè «i prezzi dell'acciaio non siano frutto di violazioni delle regole sulla concorrenza'. La Commissione vuole anche condizionare i suoi prestiti ai programmi di ristrutturazione ed esige di essere informata in anticipo sui piani di aiuti pubblici alla siderurgia. Questi ultimi punti non sono stati discussi perché Pandolfi ha bloccato ogni dibattito al punto che quello di martedì non è stato un Consìglio vero e proprio ma è stato definito un 'incontro non formale' tra i ministri. Renato Proni
Persone citate: Etienne Davignon, Maria Pandolfi, Pandolfi
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