Nizza: preso Lercari aveva finanziato la «Rosa dei venti»
Nizza: preso Lercari aveva finanziato la «Rosa dei venti» Ex dirigente della «Andrea Piaggio» Nizza: preso Lercari aveva finanziato la «Rosa dei venti» GENOVA — La polizia francese ha arresto ieri pomeriggio a Nizza Attilio Lercari, 60 anni, ex dirigente del gruppo industriale «Piaggio» di Genova, amministratore della finanziaria «Gaiana», che fu alla ribalta dell'economia italiana degli Anni Cinquanta e Sessanta. Lercari era però considerato uno dei leaders della «Rosa dei venti», l'organizzazione eversiva di estrema destra collegata ai tentativi di «colpo di Stato» del principe Junio Valerio Borghese. Attilio Lercari, simpatizzante del msi, era latitante dal 1974, da quando cioè era rimasto coinvolto nelle indagini sulle trame nere e dopo che era stato spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura da parte del giudice istruttore Tamburino, di Padova, per -costituzione di bande armate, insurrezione armata contro i poteri dello Stato*. L'arresto di Lercari, che era apparso non solo la mente, ma anche l'«elemosiniere» del movimento eversivo neofascista (del quale a Genova avrebbe fatto parte l'avvocato Giancarlo De Marchi, ex consigliere provinciale del msi), aveva provocato, sempre nel 1974, anche l'arresto di Andrea Mario Piaggio, l'impresario che controllava flotte (la Nai), le cartiere di Ormea, la «Gaiana», la Mira Lanza, l'industria saccarifera «Italiana Zuccheri» e che disponeva di un imponente patrimonio immobiliare. C'era il sospetto che Piaggio finanziasse «la Rosa dei venti» tramite Lercari. Ma l'industriale, già molto anziano e gravemente ammalato, dimostrò la sua estraneità ai fatti e denunciò Lercari, accusandolo di avergli sottratto dal bilancio della «Gaiana» circa 300 milioni. Lercari fuggi in Svizzera, poi in Germania, inseguito da due mandati di cattura: il primo per la «Rosa dei venti», il secondo per l'appropriazione indebita. p. 1.
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