Da Ginevra una risposta alla crisi con auto più belle (e più veloci)
Da Ginevra una risposta alla crisi con auto più belle (e più veloci) Alla rassegna, che si apre oggi, 1116 espositori di 27 Paesi Da Ginevra una risposta alla crisi con auto più belle (e più veloci) Poche le novità assolute - La Fiat presenta le «Ritmo super» e la rinnovata gamma «131» - Tra gli stilisti spiccano due carrozzieri italiani: Pininfarìna e Giugiaro - Più care le vetture giapponesi - La guerra dell'optional DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GINEVRA — Oggi il presidente della Confederazione elvetica Kurt Furgler inaugura a Ginevra il 51° Salone internazionale dell'automobile. E'una cerimonia tradizionale, solenne, immutata da sempre, a sottolineare l'importanza di una manifestazione cui gli svizzeri tengono molto, benché il Paese non abbia una vera e propria industria dell'auto, ma sia completamente tributario dall'estero. Alla rassegna sono presenti 1116 espositori di 27 nazioni nei settori vetture da turismo e sportive, carrozzerie, accessori e attrezzature per autofficina. La superficie espositiva copre 55 mila mq, ma lo spazio è diventato insufficiente, tanto che dall'anno prossimo il Salone sarà allestito nel nuovo, grande palazzo delle esposizioni e dei congressi che sta sorgendo non lontano dall'aeroporto di Ginevra-Cointrin. Chi si aspettava da questa rassegna novità sensazionali, nuove proposte in materia di vetture a bassi consumi, è in parte deluso. Per ora le industrie di tutto il mondo vanno avanti con quello che hanno, sia pure con un continuo lavoro di affinamento che riguarda soltanto parzialmente la riduzione dei consumi, ma piuttosto un generale arricchimento delle dotazioni e, non dirado, un aumento delle potenze dei motori, con o senza turbocompressore, che è una specie di frenesia del momento, forse più di natura promozionale che non reale progresso in termini di risparmi energetici. La vera preoccupazione — peraltro pienamente giustificata — delle industrie, sembra oggi più che altro rivolta a combattere la concorrenza degli avversari cercando di offrire di più e di meglio, compatibilmente con i crescenti costi di produzione e quindi dei prezzi di listino. Rimane il fatto — come anche il Salone svizzero dimostra — che le auto di oggi consumano certo meno di un tempo a parità di prestazioni, ma queste ultime continuano ad aumentare, cominciando dalla velocità massima, che paradossalmente le leggi di quasi tutti i Paesi limitano in modo drastico (almeno sulla carta). Veniamo alle novità assolute, che sono in verità pochine, ma comunque interessanti, per un verso o per l'altro. Pre- sentate nelle settimane scorse in Italia, ci sono nello stand Fiat le Ritmo super 75 e 85, e la rinnovata gamma 131 con i nuovi motori monoalbero in testa di 1367 e 1585 ce. Non c'e invece la 127 Diesel (è presentato il solo gruppo motopropulsore, ammirevole esempio di bella ingegneria), anche perché la motorizzazione a gasolio è in Svizzera assai poco diffusa (la benzina super costa oggi circa 660 lire per litro, il gasolio 552 lire). La Volkswagen presenta il coupé Scirocco con carrozzeria completamente ridisegna¬ ta (ma non dall'Italdesign che aveva progettato la serie precedente). E' offerto in quattro versioni: 1300, 1500, 1600 e 1600 a iniezione, con potenze crescenti da 60 a 110 cavalli e prezzi da 8 milioni e 900 mila lire a 10 milioni e 700 mila. Sembra avere una buona ae¬ rodinamica, dal momento che il tipo più potente raggiunge i 190 orari. Novità parziali offrono la Ford (il coupé Capri con motore 6 V a iniezione di 2800 ce e 160 cavalli); la Opel con la versione « Voyage station wagon» della grande Commodore; la Bmw con il tipo 315 (derivato dal 316) di 1600 ce, e potenza volutamente limitata a 75 cavalli, che secondo i dati di catalogo consuma 8,2 litri ogni 100 km a 120. Una curiosità è costituita da una nuova marca anglo-americana, la De Lorean, nata per iniziativa di John De Lorean, fino a qualche anno fa vice presidente della General Motors, che ha voluto tentare un'impresa abbastanza rischiosa costruendo uno stabilimento in Irlanda con il parziale finanziamento del governo britannico. La vettura proposta è un coupé sportivo a quattre posti, disegnato dal sempre fervido Giorgio Giugiaro, con motore Peugeot 6 V di 2700 ce montato posteriormente e carrozzeria di acciaio inossidabile con parti di plastica. Prodotta in piccola serie, questa ambiziosa vettura sarà inizialmente venduta soltanto negli Stati Uniti. Poco di nuovo anche da parte giapponese: una grande Datsun (il modello Laurei di 2400 ce su sei cilindri), la piccola «Cuore» (due cilindri, 547 ce, peso 550 chili, prezzi da 4 milioni e 750 mila lire) della Daihatsu, marca del gruppo Toyota) parzialmente ridisegnata, la Mitsubishi Lancer due litri con turbocompressore (170 cavalli, 200 orari). A proposito dei giapponesi, ha fatto una certa sensazione l'annuncio di un quasi generale aumento dei prezzi in Svizzera: dal 5 al 12 per cento, con alquanto sollievo degli importatori delle marche europee. Piuttosto numerose, e in qualche caso decisamente importanti, sono invece le novità presentate dai carrozzieri, particolarmente italiani, come sempre. Il «pezzo» più sensazionale per idee innovatrici non soltanto dal punto di vista stilistico ma dell'impiego di materiali inediti e dell'applicazione di idee di avanguardia, è della Pininfarina, coupé a quattro posti su meccanica Audi Quattro. Ma su questa e sulle altre proposte formali degli specialisti della linea ritorneremo nei prossimi giorni. Ferruccio Bernabò
Persone citate: Ferruccio Bernabò, Giorgio Giugiaro, Giugiaro, John De Lorean, Pininfarina
Luoghi citati: Capri, Ginevra, Irlanda, Italia, Stati Uniti, Svizzera
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