Mosca: urgente una ferma risposta alla «reazione interna» polacca di Fabio Galvano

Mosca: urgente una ferma risposta alla «reazione interna» polacca Di nuovo toni minacciosi dopo un vertice Kania-Breznev Mosca: urgente una ferma risposta alla «reazione interna» polacca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — L'Urss insiste sul vertice con gli Stati Uniti ma contemporaneamente riprende — a 26" Congresso concluso — la sua dura campagna contro le forze «antisociuliste.. della Polonia. Di Varsavia non si parlava da dieci giorni: hanno provveduto a riportarla di stretta attualità i leaders dei due Paesi, protagonisti ieri pomeriggio di un incontro al vertice che segna una nuova fase della crisi. Al Cremlino si sono incontrati, da parte polacca, il segretario del poup Kania, il primo ministro Jaruzelski, gli altri membri del Politburo di Varsavia Zabinski e Wojtaszek: dall'altra Breznev, il primo ministro Tichonov, il capo del Kgb Andropov, il ministro degli Esteri Gromyko, Suslov, il ministro della Difesa Ustinov, il segretario del Comitato Centrale Rusakov. Dal lungo dispaccio emesso in tarda serata dall'agenzia Tass risulta che il poup ha dichiarato la sua intenzione di «superare l'anarchia e il disordine, per il rafforzamento del sistema socialista» e ha convenuto con i sovietici che «l'imperialismo e la reazione interna sperano che la crisi economica e politica della Polonia diano luogo a modifiche dell'allineamento delle forze nel mondo, a un indebolimento della società socialista, dell'internazionale comunista e dell'intero movimento di liberazione». «Questo — sottolinea l'agenzia — rende particolarmente urgente una ferma e risoluta risposta a tali pericolosi tentativi. La comunità socialista è inseparabile, la sua difesa è impegno non solo dei singoli Stati ma di tutta la coalizione socialista». Dopo aver ripetuto che l'Urss, con gli altri «Paesi fratelli», darà tutto il necessario sostegno alla Polonia socialista, e dopo avere riaffermato la fede nella capacità polacca di uscire dalla crisi, sono stati affrontati anche temi di carattere generale: distensione, rapporti con gli Usa (accusati in precedenza dalla Tass di •rinfocolare l'isterismo antisovietico» a proposito della Polonia). Non è trascorso giorno, durante la fase congressuale, senza che qualcuno dei delegati non sottolineasse le «pro¬ poste di pace» fatte da Breznev e la necessità di riprendere al più presto il dialogo con gli Stati Uniti. Ma nessuno è stato esplicito come il vicecapo della sezione Esteri del pcus, Vadim Zagladin, o il portavoce personale di Breznev, Leonid Zamjatin, i quali nella loro ultima conferenza stampa congressuale hanno dichiarato di aspettarsi «una adeguata risposta» alla proposta di un vertice. A chi gli domandava quanto tempo sarebbe stato necessario per organizzare il vertice, Zamjatin ha risposto: «Forse un mese o due, forse sei o otto. Il tempo passa cosi rapidamente che non ce n'è mai abbastanza». Stampa, radio e televisione continuano tuttavia a dedicare la maggior parte delle loro trasmissioni a commenti congressuali. Unica «notizia» la lista dei nomi del Comitato Centrale: 470 fra membri effettivi (319) e supplenti, anziché i 426 eletti di cinque anni fa. Sono 53 i non rieletti, 80 quindi i volti nuovi. Fra questi figurano due personaggi piuttosto noti, entrambi strettamente legati a Breznev: suo figlio Jurij Breznev, eletto membro supplente, già primo viceministro per il Commercio Estero (il titolare Patolicev è gravemente malato, ma nella lotta per la successione c'è anche Nikolai Komarov. anch'egli eletto membro supplente); il viceministro degli Interni Jurij Churbanov, legato a Breznev per averne sposato la figlia Galina Fra gli esclusi spiccano quattro nomi: Podgorny. l'ex capo dello Stato escluso quattro anni fa dai vertici; l'ex membro del Politburo Kirill Mazurov; l'ex capo del Comitato scienza e tecnica Vladimir Kirillin, l'ex membro del Politburo ed ex ministro dell'Agricoltura Dmitri Poljanskij, mandato come ambasciatore in Giappone. Si tratta in realtà dell'ufficializzazione di rimozioni già avvenute da tempo. Fabio Galvano