Nello scandalo della diga Garcia 108 persone rinviate a giudizio
Nello scandalo della diga Garcia 108 persone rinviate a giudizio Contro il parere del pm dal giudice istruttore Nello scandalo della diga Garcia 108 persone rinviate a giudizio PALERMO — Cento e otto persone — fra le quali i componenti del Consiglio di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno nel 1977, i responsabili del Consorzio per l'alto e medio Belice, e 97 fra i più grossi proprietari di terreni espropriati — sono state rinviate a giudizio nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sulla costruzione della diga Garcia, sul fiume Belice, il cui invaso avrà una capacità di cento milioni di metri cubi di acqua. La decisione è del giudice istruttore del tribunale di Palermo, dott. Giovanni Barrile. Il provvedimento riguarda il prof. Gabriele Pescatore, allora presidente della Cassa per il Mezzogiorno, e i consiglieri Franco Ancona, Luigi Pianese, Marco De Rossi, Alessandro Petriccioni, Pa¬ squale Saraceno e tre funzionari dello stesso ente, Francesco Vegna, Filippo Vincenti e Giuliano Visconti, accusati di peculato. Dello stesso reato sono accusati il commissario straordinario del Consorzio per l'alto e medio Belice dott. Francesco Furnari, il direttore amministrativo Giuseppe Mirto, l'ingegnere Francesco Paolo Miserendino e il geometra Michelangelo Galvanici. La maggior parte dei proprietari dei terreni sono accusati di avere continuato a coltivare i campi dopo l'esproprio e diciassette di essi di truffa per avere ricevuto contributi dall'assessorato regionale all'Agricoltura per migliorare le coltivazioni. E' stato invece prosciolto il direttore del Consorzio del Belice, ingegnere Nicola Di Martino. Il pubblico ministero, nel formalizzare ristruttoria, aveva chiesto il proscioglimento di tutti gli imputati. Secondo l'accusa, irregolarità sarebbero state commesse nell'erogazione degli indennizzi per i terreni espropriati, alcuni dei quali sarebbero risultati irrigui pur non essendo coltivati. Nel maggio del 1979 vennero arrestati Francesco Furnari, Giuseppe Mirto, Nicola Di Martino — ora prosciolto —, Francesco Paolo Miserendino e Michelangelo Galvanio. I lavori per la costruzione della diga, che consentirà l'irrigazione di 20.000 ettari di terreno di undici paesi delle province di Palermo, Trapani ed Agrigento, furono appaltati nell'ottobre del 1975.
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