Reagan inflessibile respinge mediazione per El Salvador

Reagan inflessibile respinge mediazione per El Salvador Proposta da partiti socialisti sudamericani Reagan inflessibile respinge mediazione per El Salvador DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Il tentativo dei partiti socialisti sudamericani di mediare nella crisi salvadoregna sembra destinato a fallire a causa della rigidità degli Stati Uniti. I partiti, riunitisi a Panama lo scorso weekend, avevano chiesto all'ex premier tedesco Willy Brandt di discutere con Reagan la loro mediazione; ma il Dipartimento di Stato ha fatto sapere che, se anche la discussione avesse luogo, il presidente ribadirebbe quanto ha sempre sostenuto: nessuna mediazione se prima non cessa la guerrìglia. 'L'atteggiamento del governo del Salvador da noi condiviso appieno — ha detto un portavoce — è che il dialogo politico con le sinistre incomincerà quando saranno stati sconfitti il terrorismo e l'intervento straniero». La guerriglia, ha ricordato il portavoce, secondo gli Usa è diretta dall'Urss, da Cuba e dal Nicaragua. L'iniziativa dei partiti socialisti sudamericani è coincisa con la decisione del governo Reagan, confermata ieri, di fornire alla giunta di San Salvador 25 milioni di dollari in armamenti, soprattutto motovedette per la sorveglianza delle coste ed elicotteri, e l'assistenza specializzata di una ventina di ufficiali del Pentagono. Il progetto dei socialisti sudamericani di mediare nella crisi era scaturito da una serie di consultazioni con le sinistre salvadoregne, riunite nel «Fronte democratico rivoluzionario» con sede a Città del Messico, presieduto dal socialdemocratico Guillermo Ugo, che ha manifestato per la prima volta la disponibilità a trattare con la giunta. All'incontro di Panama hanno partecipato delegati del Venezuela, del Costarica, della Repubblica Dominicana, del Guatemala, di Grenada. delle Barbados, del Cile e del Salvador, alla presenza di delegati dei partiti socialisti svedese, tedesco occidentale. francese, spagnolo e portoghese. Dopo aver ribadito la loro solidarietà con il Pronte democratico rivoluzionario, definendolo -il rappresentante legittimo del popolo salvadoregno», i partiti socialisti hanno invitato gli Stati Uniti «a non trasformare la lotta di liberazione del Salvador in un confronto tra Est e Ovest». Hanno affermato che «{a natura e la ragione del conflitto stanno nelle ingiustizie economico-sociali e nel prolungato rifiuto di una vita democratica alla popolazione salvadoregna». La rigidità degli Stati Uniti è dovuta al fatto che, nonostante le pressioni. l'Urss, Cuba e il Nicaragua non hanno sospeso le forniture di armi ai guerriglieri del Salvador. Il Nicaragua si è impegnato a sospenderle; ma il segretario di Stato Haig, dopo un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite, Waldheim, ha dichiarato «di non essere del tutto convinto delle assicurazioni ricevute». 'Terremo il Nicaragua sotto sorveglianza per qualche tempo — ha detto — e naturalmente molto, forse tutto, dipenderà anche dall'Urss e da Cuba».

Persone citate: Guillermo Ugo, Haig, Reagan, Waldheim, Willy Brandt