Nella Chiesa si riaccende la polemica per la scomunica ai cattolici massoni

Nella Chiesa si riaccende la polemica per la scomunica ai cattolici massoni «La precisazione dell'ex S. Uffizio è un'involuzione rispetto alla lettera del '74» Nella Chiesa si riaccende la polemica per la scomunica ai cattolici massoni CITTA' DEL VATICANO — Perché l'ex Sant'Uffizio ha improvvisamente confermato la scomunica contro i cattolici 'iscritti alle associazioni massoniche e altre simili»? La dichiarazione, resa nota lunedi, risponde che occorreva correggere 'interpretazioni errate e tendenziose» date a una lettera del 19 luglio 1974 diretta dalla Congregazione «ad alcune conferenze episcopali». La lettera, firmata dal prefetto card. Franjo Seper, rispondeva a quesiti posti per l'episcopato statunitense dal card. John Krol. arcivescovo di Filadelfia. Poi, fu inviata ad altre conferenze episcopali. Dopo il Concilio, il dicastero romano aveva condotto due consultazioni (1965 e 1968) con gli episcopati del mondo sull'atteggiamento da tenere verso la Massoneria. «La grande diversità nelle risposte, che sta a indicare la diversità di situazioni in ogni nazione — precisava Seper a Krol — non consente alla S. Sede di cambiare la legislazione generale finora vigente» prima del nuovo codice di diritto canonico. In realtà molti episcopati avevano chiesto alla Chiesa di sopprimere o limitare al massimo la scomunica lanciata nel 1738 da Clemente XII contro i massoni e ribadita 400 volte da altri Papi. La richiesta venne dagli episcopati di Stati Uniti. Germania, Brasile, Svizzera. Filippine, Haiti e di altri Paesi. Seper nella lettera del '74 chiedeva di applicare la sco- munica. prevista dal can. 2335, «in senso restrittivo» specificando: 'Tocca quei cattolici iscritti ad associazioni che veramente cospirano contro la Chiesa». (Escludeva, quindi, quanti «machinantur» contro i legittimi poteri civili, come stabilisce il canone 2335). Restava fermo il divieto di essere massoni per i chierici, i religiosi e i membri di istituti secolari. Molti vescovi e studiosi, ritennero che la scomunica, era in pratica abolita e non pochi cattolici si iscrissero a logge massoniche, convinti di essere in pace con la Chiesa. Questa interpretazione si basava anche sul fitto dialogo che si era iniziato nel 1969 fra delegati della Chiesa e della Massoneria: il salesiano don Vin- cenzo Miano, segretario del Segretariato per i non credenti, il gesuita Giovanni Caprile di «Civiltà Cattolica» e don Rosario Esposito; il Gran Maestro» Gamberini, l'avv. Ascarelli e il prof. Comba per i massoni. Caprile e Esposito (che è sacerdote della Pia Società S. Paolo) sono fra i massimi sostenitori del riavvicinamento fra Chiesa e Massoneria, e hanno scritto opere di grande importanza. I gruppi dei cattolici ultraconservatori, guidati da mons. Marcel Lefebvre. accusarono cardinali, arcivescovi, vescovi e lo stesso Paolo VI di aprire le sacre porte al marxismo ateo e alla massoneria, affermando che alcuni porporati erano segretamente affiliati a logge. Una denuncia all'ex S. Uffizio contro i volumi di Esposito e di Caprile fu presentata un anno fa da «Civiltà cristiana». La dichiarazione dell'ex S. Uffizio è una risposta alla richiesta ultra? Vi è chi osserva che il documento non cita una 'previa approvazione del S. Padre», come di norma 'E' una netta involuzione rispetto alla lettera del 1974 — dice don Esposito —. Allora il divieto riguardava solo preti, frati e membri di istituti secolari. Inoltre, pur confermando il canone 2335, non veniva minacciata la scomunica. Anzi si precisava che casi particolari venivano demandati alle singole Conferenze episcopali. Questo fatto indusse molti studiosi, fra i quali io in prima linea, a ritenere che la scomunica fosse praticamente abolita. Ora è bloccata questa interpretazione e io mi adeguo con disciplina. Tuttavia, non è stato né poteva essere posto un limite al dialogo che è vocazione della Chiesa soprattutto dopo il Concilio. C'è dialogo con i non cristiani e i non credenti. Perché mai dovrebbe esser proibito con i massoni che, per costituzione, devono giurare sulla Bibbia di credere in Dio e nell'immortalità dell'anima? Chiesa e Masso-' neria, collaborano in molte opere umanitarie: è mai pensabile che, curando insieme un lebbroso, il missionario cattolico pensi al massone come a uno scomunicato?». La prima reazione è venuta dalla Gran Maestra Marisa Bettoja della «Gran Loggia femminile massonica d'Italia»: 'La nostra giurisdizione, come tutte le altre regolari del mondo, continuerà a non macchinare né contro la Chiesa cattolica né contro i poteri civili. Anche le sorelle di fede cattolica sanno per diretta esperienza che da noi, attorno alla Bibbia, si ritrova lo spirito religioso. Noi'rispettiamo la Chiesa e i suoi rappresentanti». Ci è stato chiarito che il documento dell'ex S. Uffizio vieta ai vescovi e agli episcopati di pronunciarsi pubblicamente sui gruppi massonici, mentre conferma che i vescovi conservano facoltà di derogare alla scomunica «nei casi di singole persone che possono essere sottoposte al giudizio degli Ordinari». Lamberto Fumo

Luoghi citati: Brasile, Caprile, Citta' Del Vaticano, Filadelfia, Filippine, Germania, Haiti, Italia, Stati Uniti, Svizzera