Non ha più imperatori l'industria francese

Non ha più imperatori l'industria francese Dopo il ritiro di Eduard Empain Non ha più imperatori l'industria francese PARIGI — Il passaggio dei poteri dalle mani del barone belga Eduard Jean Empain, di 44 anni, capo dell'enorme gruppo industriale Schneider. a quelle della Compagnia finanziaria di Parigi e Olanda (Paribas). rappresenta anche la fine di un'epoca. La scomparsa cioè dalla scena industriale europea di quella che può essere considerata una delle «grandi famiglie» che nel diciannovesimo secolo dominarono appunto il mondo della grande industria. Personaggio conosciuto in tutto il mondo sia per la sua immensa ricchezza che per il drammatico rapimento di cui fu vittima nel gennaio del 1978. Eduard Jean Empain -fidò pubblicamente, a soli 21 anni, la collera del generale De Gaulle. acquistando nel 1963 la società francese Schneider. specializzata nell'industria nucleare. Il gruppo che ne nacque «Empain-Schneider» possedeva circa 120 società con un fatturato di 40 miliardi di franchi (circa 8 mila miliardi di lire) e circa 300 mila dipendenti. Solo nella Schneider lavorano circa 120 mila persone, ma considerando gli interessi che Empain aveva in banche, acciaierie, costruzioni navali (i cantieri di Dunkerque). gruppi immobiliari ecc. si può affermare che i •dipendenti» di Empain erano, prima della cessione a Paribas. almeno 300 mila. Empain con una battaglia in borsa che rimase storica era riuscito nel 1975 a concludere una alleanza con la società multinazionale americana Westinghouse rifiutando l'appoggio del gruppo francese della «Compagnia generale dell'elettricità di Francia» fatto che aveva scatenato le ire del presidente Giscard d'Estaing, che aveva tentato in tutti i modi di bloccare l'operazione. In pratica Empain si era infatti assicurato il monopolio di tutte le costruzioni di centrali nucleari in Francia, imponendosi anche al commissariato francese per l'energia atomica che detiene solo il 3 per cento delle azioni del gruppo che faceva capo a Empain. Giovane dal carattere di ferro, si rese celebre non appena ereditata l'immensa fortuna paterna eliminando d'un colpo tutti i direttori generali delle sue imprese più importanti affermando che «so/o chi possiede il capitale, comanda». Dopo il rapimento del 1978, nel corso del quale i rapitori gli amputarono un dito di una mano per ottenere più rapidamente il riscatto, il barone Empain si prese una lunga vacanza. Ritornato ai primi del 1979 alla testa del gruppo ha ora deciso di «passare la mano» con una mossa che ha scosso profondamente la Borsa francese, e che non mancherà di avere ripercussioni in tutta la finanzi europea.

Persone citate: De Gaulle, Eduard Empain, Eduard Jean Empain, Giscard D'estaing, Schneider

Luoghi citati: Dunkerque, Francia, Olanda, Paribas, Parigi