Divisi e sfiduciati sfilano a Napoli solo la protesta li lega negli slogan di Francesco Santini
Divisi e sfiduciati sfilano a Napoli solo la protesta li lega negli slogan Proseguono nella città partenopea i cortei degli emarginati Divisi e sfiduciati sfilano a Napoli solo la protesta li lega negli slogan DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — E' sceso in piazza, a Napoli, un «movimento» contraddittorio e indefinibile, lontano dai partiti, dai sindacati, tenuto insieme soltanto dal filo sottile della protesta del bisogno. Settemila, forse ottomila persone, in un sabato freddo, di pioggia noiosa. Disoccupati organizzati e senzatetto. Donne e bambini. Esponenti minacciosi della autonomia e iscritti al pei in rotta col partite. E tanta polizia. In divisa da campagna ed in borghese, con il timore, fino all'ultimo, dell'incidente nato per caso o provocato. Poi, quando in piazza Matteotti il corteo si è sciolto, la città si è ripresa da questo nuovo giorno di paralisi. Gli uomini dei partiti sono tornati ad interrogarsi sulla possibilità di recuperare una fetta tanto vasta e tanto agguerrita di Napoli, scatenata dal terremoto, messa insieme da proteste antiche, sempre più vaste. Ad osservare il corteo, c'erano, ieri, alcuni dirigenti del partito comunista. Una manifestazione eterogenea con giovanotti in eskimo a distri¬ buire volantini e ragazze del -Precariato Universitario» con le bombolette spray a segnare le strade della città con le parole d'ordine della autonomia. -Siamo tutti sovversivi», gridavano dalle prime file, per protestare contro l'arresto di Pietro Basso e Michele Castaldo, considerati «leaders storici» del malcontento napoletano. Diceva un esponente del pei. Massimo Lo Cicero, giovane economista napoletano: -Si coglie un livore anti-istituzionale confuso e impreciso. Ci troviamo dinansi ad una sarca di disoccupazione non riassorbibile: bisognerà arrivare al salario sociale per chi è irrecuperabile al processo produttivo, ma. al tempo stesso, si dovranno avviare meccanismi di integrasione nel mondo del lavoro per gli altri: il pericolo è grande». Il movimento dei senzatetto e dei disoccupati si sente «criminalizzato». Gli arresti per associazione sovversiva di Basso e Castaldo hanno innescato nuove proteste. In un volantino giallo, il -Centro di iniziativa marxista» accusa di -provocasene» i -partiti di Stato, gli organi repressivi, il governo in prima persona». -Il i ìoro obiettivo — aggiunge il Idocumento — è di recuperare ! controllo e stabilità su questa*polveriera che è Napoli. In ! particolare il pei, che deve ri- \ spondere direttamente della governabilità della città, si distingue nell'infame ruolo si'olto nella criminalizzazione dei compagni e dei movimenti di massa». Da piazza Cavour, tra il quartiere Stella e San Lorenzo, la manifestazione è partita in ritardo. La «127» blu con gli altoparlanti non risponde- va all'avviamento e per trovare chi la spingesse si è perso tempo. Ad approfittarne, per saltare in testa al corteo, sono stati tre uomini maturi con la loro «128» ed un volantino in fotocopia. -Siamo — dicevano — gli occupanti delle case popolari di Secondigliano: viviamo in alloggi-topaie. Raccomandiamo di non gettare rifiuti dalle finestre: si rompono le fogne appena installate». Poi le donne con le borse della spesa e i bambini, anche loro a gridare, a domandare «case e lavoro». Dai microfoni della «127» finalmente in marcia, un giovanotto ripeteva: -Il centro storico non si tocca. A Baia Domisia vadano Zamberletti e Valensi: noi re stiamo nei quartieri gnoli Si è fatto avanti un disoccupato con il giubbetto di velluto: «Qui — ha spiegato — l'autonomia è esclusa. Dico questo, non per prendere le distanze da un settore del movimento o per rinnegare un'area criminalizzala, ma per mettere in luce che oggi si arresta soltanto perché si lotta». Ma che tipo di lotta? - Qualsiasi protesta e qualsiasi dissenso, a Napoli, sono criminalUsati: ecco perché oggi gridiamo "Siamo tutti sovversivi"». Ma non c'è stato uno slogan unificante: il grande striscione che verso Toledo è passato in seconda fila affermava: -Democrazia blindata, non ci fai paura, faremo una lotta sempre più dura». -Vulimme fatica», gridavano alcuni ed altri, appena dietro, incalzavano: -Tutte le carceri salteranno in aria». Ma era appena un gruppetto di una trentina di giovani con passamontagna e minacciosi bastoni dai quali pendevano piccoli drappi rossi. Francesco Santini ta-
Persone citate: Castaldo, Lo Cicero, Michele Castaldo, Zamberletti
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