Nei suoi villaggi rivive l'antico Islam

Nei suoi villaggi rivive l'antico Islam Nei suoi villaggi rivive l'antico Islam volgere le popolazioni nel processo di costruzione. L'architettura di Hassan Fathy diventa l'emblema della 'Via nazionale» alla modernità, per qualche aspetto ambigua o ingenua, fortemente caratterizzata dal rispetto delle tradizioni. E' significativo che Hassan Fathy abbia avuto nel 1980 il 'premio speciale» dell'Ago Khan deciso da un comitato di esperti dopo tre anni spesi nell'esame di progetti e realizzazioni nell'intero mondo islamico. Le 'Vie nazionali» nei paesi arabi, risentono, immancabilmente, di condizionamenti dovuti ai regimi locali, alle pressioni religiose, alle contraddizioni di culture che respingono i modelli occidentali ma ne usano strumenti e fonti. Hassan Fathy ha tentato di superare questi ostacoli cercando la funzionalità nella tradizione e attribuendo la priorità ai bisogni delle masse. Costruire col popolo è il titolo di un suo libro (« Construir avec le peuple», editore Pierre Bernard) ma potrebbe anche essere il motto della sua opera. Un esempio di autocostruzione guidata si ha nel villaggio di Fares, sulla riva occidentale del Nilo. Gli artigiani locali, con l'aiuto dell'intera collettività, hanno costruito una scuola di dieci classi, una biblioteca, una piccola moschea, un teatro all'aperto, utilizzando materiali locali come il mattone crudo (impermeabilizzato per impedire l'assorbimento, dell'umidità) e tecniche tradizionali come quella delle coperture a volta. Altro esempio quello del nuovo villaggio di Bariz, nel deserto occidentale egiziano: interamente costruito da gruppi di famiglie, ricalca modelli tradizionali con aggiornamenti suggeriti da tecnologie contemporanee. Per raf- ' freddare l'interno delle abitazioni (nel mese di agosto si arriva a 48° all'ombra) sono stati usati i tetti doppi e le prese d'aria per l'aspirazione e la circolazione che erano diffuse mille anni fa nelle costruzioni contadine dell'Italia meridionale come in quelle dei paesi arabi (dove hanno il nome di malkatsA Hassan Fathy potrebbe essere frettolosamente classificato un 'post-moderno» per la sua disinvoltura nellispirarsi alla maniera dell'antico Egitto, ai porticati delle ville romane, alle architetture della Turchia antica, allo stile fatimita. Più sostanzioso, l'architetto egiziano rivendica con la libertà del linguaggio l'impegno di rispondere ai bisogni delle popolazioni aderendo all'ambiente naturale, rispettando il clima, usando le pietre dove si trovano o il mattone crudo dove le pietre mancano, stimolando la gente a costruire le case che nessun governo riuscirà mai a produrre in quantità sufficiente a prezzi accessibili. Informazione non trascurabile: Hassan Fathy è anche poeta e buon pittore. Predilige la tecnica del guazzo nel raccontare e motivare i suoi progetti. Mario Fazio L' ASSEGNAZIONE del Premio Balzan all'ottantenne architetto egiziano Hassan Fathy propone alla cultura europea un caso singolare di ricerca, finalizzata alla rinascita dell'architettura islamica dopo un lunghissimo periodo di sottomissione e di sterilità. Hassan Fathy ha dedicato la sua vita alla riscoperta di tanti villaggi nel deserto come di tante città dalla Turchia alla Spagna: ha rivalutato l'eredità delle architetture antiche e l'uso di materiali locali, avendo sempre in mente l'esigenza di coin- AVAVA -, ?,mVAW.VA . WaWìMI iw«nw*i JW.fcT.T.Ti

Luoghi citati: Egitto, Italia, Spagna, Turchia