Ora Mailer si scopre innamorato postumo di Marilyn Monroe di Furio Colombo

Ora Mailer si scopre innamorato postumo di Marilyn Monroe Tra saggio e romanzo Ora Mailer si scopre innamorato postumo di Marilyn Monroe NEW YORK — Che cosa fare dell'ultimo libro di Norman Mailer? sembrano domandarsi i critici americani, dopo la prima lettura. Non è un saggio, benché tratti un argomento reale e usi materiali tratti (tutti, lui dice) dalla realtà. Non è un romanzo, benché la storia sia narrata in prima persona e al femminile (chissà se Mailer, dalle sue distanze americane si sarà accorto di avere imitato una solida tecnica di Moravia?). Non è «narrative non fiction», come piace a Truman Capote definire i suoi scritti, perché in questo libro tutto è sicuro e niente è sicuro. L'autore suggerisce (nelle note che seguono al testo) che si tratti di un documento. Ma non si impegna affatto nello sforzo quasi rabbioso di Capote di impedire che il nuovo libro venga classificato «non fiction» (circostanza che in America conta molto, perché cambia le prospettive di entrare o no nella lista dei best sellers). , n libro è dedicato a Marilyn Monroe, è Marilyn Monroe che parla In prima persona, sono sue le vicende, le fotograie (i celebri ritratti con cui Milton Oreene diventò famoso e che, in seguito, non fu mal più capace di ripetere con un'altra donna) e appartengono alla vita di Marilyn anche i personaggi secondari. Nel cast figurano infatti .loe Di Maggio, Arthur Miller, Laurence Olivier, ma sono solo fantasmi che attraversano l'altro fantasma, il personaggio di Marilyn evocato da Mailer. Anche i commessi di libreria non sanno come presentare il volume. Poiché è difficile decidere fra «fiction» e «non fiction» (la divisione sacra e assoluta nei negozi di libri a New York) hanno deciso di metterlo o nello scaffale del libri di fotografie o in quello dei libri-regalo (al costo di 30 dollari la collocazione è ragionevole). Mailer è scontento al punto che va di persona a rimuovere il volume dalle vetrine di Doubleday's, in Pifth Avenue. Ma, dicono i commessi, certe volte lo mette dalla parte dei romanzi e certe volte lo mette dalla parte dei saggi. •Niente da fare, si tratta di un'ossessione, dice Milton Greene, il fotografo. E'accaduto per me. E'accaduto per lui E con buona pace della sua nuova moglie, credo che sia accaduto anche con Arthur Miller. Marilyn era una fata o una strega. In ogni caso non si poteva impunemente andarle vicino». U fatto strano è che Norman Mailer, che pure era già uno scrittore noto e importante a quel tempo. Marilyn Monroe non l'ha mai conosciuta. Marilyn, nell'ultima parte della vita con Miller viveva ben poco nell'appartamento del n. 2 di Sutton Place, che a lei pareva troppo grande e le faceva paura. Quando non poteva scappare in California si rifugiava su un divano nella bella casa che allora Milton Oreene e la moglie Amy avevano nella settantasettesima strada Est di Manhattan. 'Stava lì sul divano con uno splendido gatto e a volte non se ne andava per giorni». In molte di quelle occasioni Milton Greene ha scattato le foto che hanno fissato nel mondo l'immagine della ragazza più famosa d'America. «7o me ne sono innamorato dopo, molto dopo — spiega Mailer —; è come la storia psicanalitica di quello che si invaghisce di una statua. Solo che la memoria, l'immagine, i film, i dischi, la voce della Monroe sono molto di più di una statua, persino ventanni dopo». Ma nel gruppo intorno a Mailer, e in quello dei critici che devono continuamente spiarlo per ragioni professionali, ci sono due scuole. Dicono alcuni: Mailer soffre del male di tutti. Non sa dove andare. E si volta indietro. Il passato è pieno di figure amorose, calde, familiari, note. In fondo gli scrittori hanno spesso fatto cosi nei momenti personali o storici di confusione. La sola novità è che Mailer si occupa di un personaggio celebre ma desidera possedere quel personaggio come in un amore privato. Dicono altri: stanno crollando i generi. Narrativa o. saggio, memorie o raccolta di articoli, giornalismo e invenzione, i confini non sono più tanto netti. In ogni caso, sostengono i difensori di Mailer, è una prova in più che non solo non ci sono più i generi lettorati, non ci sono più neppure le differenze di fondo fra diversi modi e strumenti di comunicare. Non c'è da meravigliarsi se anche un grande autore come Mailer si ferma a mezza strada tra mito, fantasia e invenzione, e produce un libro di cui lui stesso rifiuta di definire il genere. Poi c'è una terza strada. E' la moglie Noris (Noris Church), ex modella, madre del piccolo John Buffalo (che è stata attenta a non perdere nulla del suo fascino da copertina) a suggerire questo percorso. Lei dice poco, ma abbastanza per segnare una pista. Prima di lei Mailer mostrava una forte preferenza per la donna madre, che ingrassa, che allatta, che occupa la cucina. Adesso è gelosissimo dell'eleganza di Noris, del suo restare «modella». Lei dice: "Andiamo ormai solo alle feste di gente bella, donne eleganti. Norman ne è affascinato. Non vuole più fare conversazione. Si siede e guarda». Anche il titolo del libro dedicato a Marilyn fa capire il percorso che forse Mailer ha in mente, la cosa che lo ossessiona davvero, oltre il viso vellutato di Marilyn. Il libro Infatti si chiama Of women and their elegance (L'eleganza delle donne). Naturalmente la Monroe è ben più di un simbolo di tale tema. Eppure il libro è più limitato del titolo. 'Bisogna gvardare al titolo, quello è il suo nuovo territorio di caccia, l'ambiente nel quale nascerà il suo nuovo saggio o romanzo o le due cose insieme», suggerisce Plimpton, direttore della «Paris Review». Per un uomo che ha avuto sei mogli, il fascino delle donne non è certo un mistero. Per l'innamorato postumo di Marilyn Monroe sembra una vocazione naturale. Ma la presenza sulla scena della sua vita di una moglie modella suggerisce che qualcosa lo tenta di là dal mistero di una vita (la Monroe) o dalle passioni di un uomo (le donne). Si direbbe che lo affascina, lo tormenta, lo intriga la forma della bellezza, cioè la moda. Furio Colombo Marilyn Monroe (Foto Beri Stem, 1962)

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