Uno spettro in Europa: il fascismo

Uno spettro in Europa: il fascismo Un dibattito a Parigi Uno spettro in Europa: il fascismo PARIGI — Il fascismo sta rinascendo? Dove si manifesta? Quali ne sono le cause? Quali i sintomi più preoccupanti? Sono i temi affrontati durante questo week-end a un congresso su «Le forme e il linguaggio attuali del fascismo», che riunisce circa centocinquanta intellettuali rappresentativi di una ventina di Paesi Fra gli interventi previsti figurano in particolare quelli di Leonardo Sciascia, Milan Kundera, Arthur London, Andrei Siniavski Jorge Semprun. Non a caso questo convegno si tiene a Parigi per iniziativa dell'Unione degli scrittori francesi. In Francia, da qualche tempo, si è ultrasensibili al discorso sul fascismo: sensibilità, interesse o inquietudine che si manifestano in forme contraddittorie. Da un lato gli editori stanno riesumando tutta la letteratura e la saggistica reazionaria del periodo fra le due guerre, e così i giovani scoprono autori come Barres. Morand. Abellio. ecc.. fino a ieri condannati al silenzio, mentre la vecchia destra, sotto l'etichetta di «nuova destra», rialza la cresta e ripropone un'ideologia settaria, teorizzata dal filosofo Alain de Benoist e divulgata dal Figaro Magazine di Louis Pawels. Dall'altro è vero che. dopo la bomba di origine misteriosa contro la sinagoga della rue Copernic. e una serie di attentati razzisti rivendicati invece da grup' puscoli di estrema destra, tutte le forze vive del Paese hanno manifestato in modo massiccio la loro indignazione: ina ciò non impedisce per esempio al partito comunista di moltiplicare le iniziative razziste e xenofobe, facendo leva su una specie di fascismo rampante che tende a diffondersi con l'acuirsi della crisi economica e l'aggraziarsi della criminalità e dell'insicurezza. Su quel che rappresenta il fascismo oggi, ci è sembrato perciò utile raccogliere il parere di alcuni intellettuali francesi. Il primo interlocutore è BernardHenry Lévy. capofila dei «nuovi filosofi», il cui recentissimo libro su «L'ideologia francese» — che egli assimila al «fascismo tricolore» — suscita violente polemiche. Per Lévy. «il pericolo di rinascita del fascismo e del razzismo aumenta in Francia e in Europa man mano che si allontana il grande traumatismo degli Anni 30 e 40 e si spegne la generazione della Resistenza, per cui cadono i tabù e si trasgrediscono più facilmente gli interdetti». E' tipico il fatto che la famosa «nuova destra» osi riprendere la parola, alimentando dibattiti da salotto sull'eugenismo e il razzismo, e sia considerata come «un interlocutore valido». Si ha però troppa, ten¬ denza a confondere ogni sòrta d'autoritarismo col fascismo storico. André Fontaine. redattore capo di Le Monde, precisa: «Non credo che il fascismo classico, quello degli stivali e delle camicie nere o brune, possa tornare al potere in Occidente in un prossimo avvenire. Ma come in passato il fascismo italiano, il nazismo tedesco, il franchismo erano nati in un clima di crisi economica, là dove le istituzioni democratiche sembravano incapaci di risolvere i "gravi problemi della vita collettiva, cosi oggi esiste indubbiamente il rischio che, in reazione alla crisi, al disordine, al terrorismo, e tenuto conto della delusione provocata dal «modello» comunista, si sviluppino delle tendenze autoritarie». «Questo fenomeno fu già illustrato ad esempio dal colpo di Stato militare in Turchia, dall'afferma¬ zione di certe correnti reazionarie in Spagna, dalle idee propagandate in Francia dalla "nuova destra". Del resto, basterà constatare che la professione della maggior parte dei capi di Stato oggi al potere è quella di generale». «L'humus del fascismo, di tutti i fascismi molli o duri, sta ricostituendosi e gli ingredienti ne sono come sempre la disoccupazione, l'inflazione, l'angoscia» osserva Francoise Giroud. notissima giornalista ed ex ministro della Cultura. «Uno dei sintomi più evidenti di questo neofascismo è il ritorno a una diffusa mentalità razzista: il razzismo fa parte del patrimonio culturale europeo, e non è una prerogativa della sola borghesia», dice il sociologo Albert Memmi. Né è l'appannaggio dei soli gruppuscoli clandestini, per cui, insiste il futurologo Bertrand de Jouvenel, «non basta smascherare i nazisti organizzati, ma bisogna cercare di rieducare coloro che si compiacciono nell'insultare i diversi, per il solo fatto che sono diversi». Non limitato a una determinata categoria politica o sociale, il fascismo in senso lato è anche comune all'Est e all'Ovest. «Se fino a cinque anni fa l'assimilazione del regime sovietico al regime hitleriano provocava delle proteste, oggi ci si limita ad alzar le spalle con aria blasée», sottolinea Jean-Franqois Revel, direttore deli "Express. Dopo la Cambogia, dopo il processo della signora Mao, dopo l Insorgenza di un razzismo attivo che il pcf in Francia giustifica con gli stessi argomenti del fronte nazionale in Inghilterra, è ormai evidente che i due totalitarismi fan tutt'uno. Non a caso una delle quattro sedute del congresso parigino sarà interamente dedicata al tema «neo-stalinismo e fascismo». Elena Guicciardi