Referendum: il governo è fuori dalla «mischia» di Luca Giurato

Referendum: il governo è fuori dalla «mischia» D'accordo socialisti e democristiani Referendum: il governo è fuori dalla «mischia» Martellijbraccio destro di Craxi: «Devono prevalere ragionevolezza e equilibrio nel conflitto di principi e di valori» ROMA — La de ha deciso di votare contro l'aborto, ma senza crociate. Al psi, principale alleato di governo della democrazia cristiana, la decisione dì piazza del Oesù è stata accolta senza drammi: si preferisce sottolineare «l'aspetto positivo» della scelta, quello cioè di evitare contrasti e scontri tra i partiti. Il psi è d'accordo con la de nel voler tener fuori ad ogni costo il governo dalle battaglie per i referendum e soprattutto nel dare una mano a Forlani non solo nell'emergenza, ma anche nella quotidiana fatica programmatica. «Se l'impostazione annunciata da Piccoli verrà mantenuta per tutta la campagna referendaria non c'è che da rallegrarsene — ci ha dichiarato ieri l'on. Martelli, braccio destro di Craxi —, L'importante è che ragionevolezza ed equilibrio ispirino tutti, da una parte e dall'altra, in questo conflitto di principi e di valori». Tutti chi? «Partiti, organi di infarinatone, gerarchie ecclesiastiche». Con le sue scelte articolate e differenziate, il psi viene indicato, sia pure in via ipotetica, còme «il partito più destabilizzante» per il governo Forlani. «Noi abbiamo detto no a tutti i referendum sull'aborto. Si a quelli sull'ergastolo e sui tribunali militari. Sono — precisa Martelli — episodi importantissimi della vita civile, non del programma di un partito. Il carattere della consultazione referendaria riguarda la coscienza individuale assai più della fiducia a questo o quel partito». Il psi è dunque oggi un partito tranquillo, che non vuole crisi? «Alla governabilità politica, istituzionale ed economica dedicheremo tutto il nostro congresso nazionale di aprile». Questa linea costruttiva è attaccata dalla implacabile aggressività dei radicali, insidiata dai segnali che molti dirigenti delle «Botteghe oscure» continuano a mandare al psi contro la volontà di Berlinguer, minacciata dalle «grandi manovre» che sarebbero in atto nella de, dove autorevoli dirigenti contrari alla segreteria tenterebbero di far coagulare nuove, inedite, sconcertanti alleanze, che,andrebbero da alcuni gruppi della sinistra a «Nuove cronache». Delle tre circostanze, l'unica che viene seguita nel psi con «attenzione politica» è quella del pei. Se i rapporti tra comunisti e socialisti possono migliorare, nonostante l'astio (ricambiato) di Berlinguer verso Craxi, tanto meglio, dicono i dirigenti del psi. Craxi, intanto, tira dritto per la sua strada. Afferma che non c'è contraddizione nell'atteggiamento del partito: «Governabilità non vuol dire appiattimento ed immobilismo. Il governo ha sempre avuto da me e dal psi un sostegno decisivo». Divorzio con Berlinguer ed eterna «love story» con Forlani e Piccoli? Craxi non pensa né all'una né all'altra cosa. Rimarrà al governo, e darà una collaborazione «piena e leale, finché le cose andranno in modo per noi accettabile». In una intervista riportata dall'«i4van(i/» di ieri, il segretario del psi ha chiuso il discorso sulle sue presunte contraddizioni in questo modo: «Non sono io lo schizofrenico. Semmai vivo inseguito e anche un po' perseguitato dalla nevrosi degli altrij che non perdono occasione per lanciare contro di me e contro il psi sfide che perdono regolarmente e campagne che si ritorcono puntualmente a loro danno». Il tiro a bersaglio su Craxi parte da alcuni settori della de e del psi. Nei prossimi, difficili giorni, vedremo se questi gruppi, a volte ben individuati, a volte meno, riusciranno nelle loro sfide o «perderanno regolarmente», come dice Craxi, il quale, alla domanda se si ritiene o meno un uomo forte, risponde: «Certo non sono fragile, né debole. Non mi considero però quello che si potrebbe definire un duro. Si può essere forti senza essere duri e si può apparire duri senza essere forti». Luca Giurato Il segretario del psi, Bettino Craxi

Luoghi citati: Roma