Giscard accusa la partitocrazia per riproporre il suo prestigio di Paolo Patruno

Giscard accusa la partitocrazia per riproporre il suo prestigio Giscard accusa la partitocrazia per riproporre il suo prestigio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARTGT — Con un'importante intervista al settimanale Le Figaro pubblicata oggi, il presidente Giscard d'Estaing ha dato il via alla campagna elettorale per l'Eliseo, anche se ufficialmente annuncer"> la sua candidatura solo nei prossimi giorni". Scorrendo infatti il testo delle sue dichiarazioni non sussiste più alcun dubbio residuo sulla candidatura del Capo dello Stato e si possono gi* cogliere in filigrana i principali temi della sua campagna elettorale: garante dell'ordine e della stabilita di fronte agli interessi dei partiti, uomo di Stato, d'esperienza e di credito internazionale che dialoga da pari a pari con i «grandi» Reagan e Breznev. Riprendendo accortamente i toni usati, con maggiore spessore, in passato dal generale De Gaulle e da Pompidou contro il «regime dei partiti» che non sono «rappresentativi» della societ* nazionale, Giscard mette in guardia i futuri elettori dai pericoli che insidiano secondo lui il Paese, in base a quanto gi* si intravede nella pre-campagna elettorale. TI primo rischio è quello di «un ritorno alla instabilità politica» espresso da «un semplice cambiamento di uomini o di équipes», incapaci di risolvere i problemi di fondo. Un secondo pericolo denunciato dal presidente è quello del «disordine». «Per sette anni — sostiene Oiscard — mi sono sforzato di mantenere la Francia nell'ordine. Con me non ci sarebbe stato un maggio 1968». alludendo al pericolo di sommovimenti politci e sociali in occasione delle passate elezioni legislative. Infine, un ammonimento-sintesi rivolto al Paese: «Se la Francia cede alla tentazione dell'instabilità o accetta il rischio del disordine è perduta». Tratteggiato cos> un quadro a fosche tinte del futuro se i francesi si lasceranno tentare dal cambiamento, Giscard d' Estaing vanta poi i meriti della sua presidenza: politica dell' energia con l'ambizioso piano elettronucleare per svincolarsi dalla dipendenza petrolifera, politica della difesa («nell'85 la Francia avrà la maggiore potenza militare mai posseduta»), riforme sociali a favore degli anziani, delle persone sole con l'obiettivo generale di ridurre «ineguaglianze eccessive». TI presidente-candidato non può pero sorvolare sui due grossi punti neri della sua gestione: l'inflazione e la disoccupazione. Giscard si difende asserendo che nell'attuale congiuntura internazionale era impossibile far meglio e nega la validit* di due terapie antitetiche: diminuire la disoccupazione aumentando l'inflazione (il rilancio attraverso i consumi) o frenare brutalmente l'espansione (la via inglese, che sarebbe «l'anticamera del fronte popolare»). Conscio comunque che la disoccupazione sarA il tema principale della campagna elettorale, Giscard ricorda le ultime iniziative governative per creare (o difendere) nuovi posti di lavoro e contrastare un aumento dei disoccupati che secondo le stesse previsioni ufficiali potrebbero sfiorare i due milioni nei prossimi mesi, proprio al momento del voto (26 aprile-10 maggio). Tn questo «scenario» si possono distinguere le direttrici principali della sua campagna elettorale. Contro il neo-gollista Chirac. Giscard abbraccia le tentazioni dell'ordine e della stabilit" dell'elettorato moderato: critica perciò u disordine dei partiti, esalta la fermezza, denuncia infine «te tesi neutraliste» che sarebbero state affacciate all'ultimo Consiglio europeo. Paolo Patruno

Persone citate: Breznev, Chirac, De Gaulle, Giscard D' Estaing, Giscard D'estaing, Pompidou, Reagan

Luoghi citati: Francia