Milano: il 3 marzo i vigili del fuoco fermi per protesta

Milano: il 3 marzo i vigili del fuoco fermi per protesta Milano: il 3 marzo i vigili del fuoco fermi per protesta DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Carenze di organico e di mezzi, ritardi nell'applicazione della riforma, inefficienza della struttura nei casi di emergenza: questa la denuncia che i vigili del fuoco di Milano hanno formulato nell'incontro con la stampa di ieri, spiegando cosi la decisione di attuare uno sciopero il 3 marzo. Le cifre portate sono in effetti estremamente allarmanti: una metropoli come Milano può contare su una copertura giornaliera di appena 150 vigili del fuoco che hanno attualmente a disposizione solo due autoscale (una delle quali a Sesto S. Giovanni). Le difficoltà non riguardano comunque solo il capoluogo lombardo, ma tutta l'Italia. Il Corpo conta infatti sedicimila unità e basti pensare che nella sola Parigi sono in servizio 12.000 pompieri. «Per garantire un servizio efficiente ci vorrebbe almeno il doppio di vigili* dicono al comando milanese. Questa carenza di uomini e di mezzi si trascina, in fasi alterne, da ormai molto tempo, «/ vigili del fuoco — dice un loro rappresentante, Ciro Francillo — si sono sempre autoregolamentati il diritto di sciopero, per questo intendiamo denunciare il comportamento irresponsabile dei piloti dell'Anpac che, attuando forme di lotta selvaggia, hanno ottenuto come contropartita proposte di regolamentasione del diritto di sciopero estremamente rigide e dannose per tutti i lavoratori. I vigili hanno invece sempre garantito il servizio di emergenza, an che se espletare il nostro compito diventa ogni giorno più difficile. Attendiamo ancora i bandi di concorso previsti dalla legge aeroportuale per 1300 posti ed è ancora in aria l'accordo siglato l'anno passato e che prevedeva tremila nuove assunsioni scaglionate in tre anni*.

Persone citate: Ciro Francillo

Luoghi citati: Italia, Milano, Parigi, Sesto