Incertezza sul mercato dei cambi la lira debole su dollaro e marco

Incertezza sul mercato dei cambi la lira debole su dollaro e marco La moneta americana è risalita, tra sensibili oscillazioni, a quota 1012 Incertezza sul mercato dei cambi la lira debole su dollaro e marco ROMA — Il dollaro, per lo più incerto sulle principali piazze, si è invece rimesso ieri in salita sul mercato italiano, progredendo di 4 lire su martedi e portandosi a 1012. Nonostante queste improvvise risalite, la valuta Usa resta con la quotazione di ieri, ancora di 50 lire al di sotto del record (1062) toccato il 16 febbraio. L'incertezza continua a caratterizzare il mercato italiano (ed altrettanto accade sulle altre piazze), e gli scambi restano alquanto nervosi, soprattutto per le forti oscillazioni che la quotazione del dollaro registra nel corso delle varie sessioni. Dopo un'apertura piuttosto debole (1006-1007,50), il dollaro è salito a 1010-1011 ed infine si è stabilizzato a 1012. La lira è risultata debole anche sulle principali monete europee, in particolare sul marco (—1,66 lire) salito a 481.025 e sul franco svizzero (—1.57) passato a 529,775. Per l'oro è stata una giornata di modeste variazioni nei due sensi: in calo a Londra di 2,50 dollari per oncia (500.50) e di 2 a Zurigo (505.50); in aumento invece di 1,77 (507,02) a Francoforte e di 1,44 (548,60) a Parigi. In Italia un grammo di oro vale oggi 16.660 lire, 130 lire più di ieri. A Francoforte, dove il marco continua a trarre vantaggio dalla spinta di risalita consolidatasi negli ultimi giorni, il dollaro ha avuto un altro lieve arretramento. Ha quotato al fixing 2,1018 mar- chi dopo un'apertura sul livello del fixing di martedì (2,1040), ed oscillazioni che ad un certo momento avevano spinto la valuta Usa a 2,1100. Il mercato tedesco è stato dominato da una notevole incertezza, soprattutto a causa delle congetture sugli sviluppi dei tassi di interesse in Germania. Un elemento di conforto sul mercato lo ha peraltro portato l'annuncio che l'inflazione sta rallentando in febbraio in Germania, dopo il lieve rialzo avuto in gennaio. In Usa la Federai Reserve ha abbassato di mezzo punto percentuale gli obiettivi di crescita della massa monetaria statunitense (tranne che per la versione allargata) rispetto ai livelli dell'anno scorso. L'espansione del credito bancario dovrebbe tuttavia — secondo il presidente della Federai Reserve, Paul Volcker — rimanere invariata rispetto ai livelli del 1980. Le maggiori banche svizzere (Ubs, Credito e Banca popolare) hanno annunciato di aver aumentato i tassi d'interesse sui depositi vincolati dello 0.5% al 6,5% per tutte le scadenze comprese fra tre e dodici mesi, con decorrenza immediata. Il nuovo tasso è applicato sui depositi superiori ai 250 mila franchi, mentre su quelli compresi fra 100.000 e 250.000 franchi viene pagato lo 0,75% in meno. L'ultimo aumento dei tassi sempre dello 0,57o era stato deciso il 16 febbraio. La Banca nazionale belga ha comunicato da parte sua di aver aumentato il tasso d'interesse sui certificati di tesoreria dello 0,25%. I nuovi tassi sono del 12,5% per i certificati a un mese, 12,75 per quelli a due mesi e 13% a tre mesi. Già la scorsa settimana questi tassi erano stati aumentati di un altro 0,25%.

Persone citate: Paul Volcker

Luoghi citati: Francoforte, Germania, Italia, Londra, Parigi, Roma, Usa, Zurigo