La signora Thatcher è a Washington mentre nasce l'«intesa» Usa-Francia

La signora Thatcher è a Washington mentre nasce l'«intesa» Usa-Francia Gli europei concordi con Reagan: non quest'anno il summit con Breznev La signora Thatcher è a Washington mentre nasce l'«intesa» Usa-Francia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — n primo ministro inglese, signora Thatcher, è da ieri a Washington per la consultazione inaugurale tra gli Stati Uniti e l'Europa dopo le proposte negoziali di Breznev. Accompagnata dal suo ministro degli Esteri, Lord Carrington, «la dama di ferro» ha in programma incontri col presidente Reagan, il segretario di Stato Haig. il ministro della Difesa Weinberger e quello del Tesoro Regan. La sua agenda dei lavori è impressionante: spazia dall'ipotesi di un vertice delle superpotenze ai rapporti tra sterlina e dollaro, e dalla bomba al neutrone al Salvador. La signora Thatcher è stata preceduta a Washington dal ministro degli Esteri italiano Colombo e da quello francese Francois- Poncet, che si è accomiatato dagli ospiti solo ieri. Ma la sua visita ha il vantaggio di collocarsi nel momento dell'apertura sovietica agli Usa dopo mesi di grave tensione. Occorre anticipare subito che tra l'America e l'Europa, almeno per quanto espresso da Prangois-Poncet e dalla signora Thatcher, vi è coincidenza di vedute sulle proposte negoziali di Breznev: esse vanno accettate, sia pure non in blocco, ma un vertice non potrà concretarsi che in seguito. «Sicuramente non quest'anno — ha detto il premier inglese —. Solo a condizioni precise e dopo adeguata preparazione', ha dichiarato il ministro degli Esteri francese. Il segretario di Stato Haig è apparso ancora più reciso. «Noi incoraggiamo la ripresa del dialogo tra le superpotenze — ha affermato — e ci auguriamo che sia sollecita. Ma non abbiamo nessuna fretta di arrivare a un summit: avrà valore solo se darà grossi risultati, e questo non si può improvvisare'. Haig. che parlava in un'intervista alla televisione francese, ha aggiunto: « Vi sono ancora troppe divergenze tra l'Occidente e il blocco sovietico'. Un primo, importante risultato di questa attività diplomatica euro-americana è la nascita di una nuova «entente cordiale' tra Washington e Parigi. Ieri, Prancois-Poncet ha trascorso un'ora alla Casa Bianca, e in un'intervista alla tv Usa. in parallelo a quella di Haig. ha elogiato «l'ottimo inizio- dei contatti tra le due capitali. La freddezza francese emersa nei rapporti col presidente Carter sta scomparendo. Francois-Poncet ha definito «calorosi e molto co¬ struttivi' tutti i suoi incontri, e si è dichiarato «soddisfatto della solidità e coerenza politica ed economica' su cui gli Stati Uniti stanno impostando la loro strategia. Ha messo in rilievo soprattutto l'obiettivo di Reagan e di Haig di contenere l'Urss in Africa, dove la Francia si era trovata praticamente sola negli ultimi due anni. Il presidente stesso ha fatto eco, tramite i suoi portavoce, che hanno esaltato V«umanità' emergente con i francesi. Un'intesa di fondo esiste anche sull'approccio alle trattative bilaterali Usa-Urss e multilaterali tra la Nato e il Patto di Varsavia, che si spera vengano avviate in futuro. A parere del presidente Reagan e della signora Thatcher non devono impedire il rafforzamento delle difese europee, né avere inizio prima che una schiarita si sia delineata su tre problemi cruciali: l'Afghanistan, la Polonia e il Salvador. Il rafforzamento delle difese europee, secondo la «dama di ferro», comporta non solo l'installazione degli euromissili, ma anche l'espansione delle forze convenzionali. Non significa invece necessariamente dotazione della terribile bomba N, come l'America preferirebbe. Per la signora Thatcher, la minaccia dell'ordigno al neutrone dovrebbe essere usata come strumento negoziale. Alla tv francese. Haig ha ironizzato sulla proposta sovietica di congelare gli euromissili. «Come può essere presa sul serio» ha detto «quando l'Urss ha montato nel Patto di Varsavia centinaia di modernissimi SS20 che mettono in pericolo la sopravvivenza della Cee?«. e. c.