Reazioni favorevoli del mondo degli affari al discorso di Guido Rossi di Marco Borsa

Reazioni favorevoli del mondo degli affari al discorso di Guido Rossi Reazioni favorevoli del mondo degli affari al discorso di Guido Rossi Alla Consob applausi da tutti Alla soddisfazione dei finanzieri e degli agenti di cambio fa eco quella delle società di certificazione bilanci MILANO — «Mi pare importante che le istituzioni comincino ad essere rappresentate da persone qualificate e moderne come nel caso del nuovo presidente della Consob». Giuseppe Gllsenti, vicepresidente della Invest, esprime cosi l'accoglienza generalmente molto favorevole del mondo degli affari al discorso programmatico di Guido Rossi per i prossimi cinque anni di attività della Consob, la Commissione nazionale delle Società e delle Borse. •Ha fatto un elenco chiaro ed esauriente dei problemi sul tappeto — commenta Michel Leemans, amministratore delegato de La Centrale, la finanziaria del gruppo Ambrosiano —. con un effetto di insieme che non poteva che essere buono». -Finalmente — dice Isidoro Albertini, uno dei maggiori agenti di cambio milanesi, da anni impegnato in prima persona nei problemi di riforma del mercato azionario — possiamo sperare di mettere fine una volta per sempre a certi spettacoli da Far West di cui la Borsa ha dato purtroppo molti esempi in passato». Alla soddisfazione dei finanzieri e degli agenti di cambio più avveduti, fa eco quella del mondo della revisione. 'Confesso che sono uscito entusiasta dall'aula magna della "Bocconi"— dice Mario Zibetti, Arthur Andersen, la maggior società di revisione del mondo —, se Rossi farà quello che ha detto di voler fare, la certificazione in Italia avrà uno standard qualitativo di livello internazionale». 'Rossi ha impostato il problema della revisione — aggiunge Giorgio Loli, Peat Marwvick and Mitchel, una delle grandi società internazionali — in maniera positiva e coraggiosa con una coerente esposizione dei mezzi necessari a raggiungere gli obiettivi enunciati». Apparentemente calorosa l'accoglienza anche nel mondo bancario nonostante l'accenno alla necessità che le transazioni di Borsa debbano passare tutte per le mani degli agenti di cambio. » Un ottimo esordio quello di Rossi — ha commentato Luigi Palermo, dirigente del Credito Italiano, da anni uno dei pochi dirigenti di banca a contatto diretto con la Borsa —. Condivido in pieno questa concezione della funzione sociale della Borsa e ritengo sia giusto ottenere il massimo della trasparenza negli scambi sul mercato». 'Le banche — aggiunge Palermo — non faranno affatto resistenza a far passare alla Borsa le transazioni. Il problema è semplicemente che ciò non significhi un travaso di commissioni dalle banche che sopportano il costo della raccolta degli ordini agli agenti di cambio, a spese dei risparmiatori». Al pubblico dei risparmiatori Guido Rossi ha dedicato idealmente una parte del suo intervento. «/ piccoli azionisti — dice Emilio Moar, analista finanziario della Sasip (la società che ogni anno pubblica "Il taccuino dell'azionista"»). in Borsa dal 1944. da sempre strenuo difensore del risparmio —, possono sperare molto da questa Consob. La sola cosa che temo è che il potere politico possa imbrigliare questi nuovi commissari impedendo loro di fare le cose. Andreatta ha scelto bene, ma bisogna vedere ora se li lasceranno lavorare». 'Certo lasciato solo non potrà fare molto — osserva Leemans esprimendo la stessa convinzione di un operatore di Borsa che invece preferisce i proverbi ("Una voce nel sacco — dice —, fa poco fracasso")». Guido Vitale, amministratore delegato dell'Euro mobiliare, è convinto che ce la farà: «La nuova Consob ha le carte in regola — dice — e per cinque anni il presidente è inamovibile e con larghi poteri». 'Oltre a Rossi anche gli altri membri della Consob sono di ottimo livello tecnico — dice Albertini —, ma soprattutto potranno contare sull'attiva collaborazione di buona parte del mondo finanziario e degli affari». Il neo-presidente ha fatto esplicito riferimento alla critica costruttiva e la prima che gli viene mossa è che nel suo discorso è stato trattato il problema di un corretto funzionamento del mercato in relazione alle pratiche di «inside trading» o delle contrattazioni tra banche fuori Borsa mentre nulla è stato detto sul ben più sostanziale problema della tutela delle mino ranze azionarie quando passa di mano il pacco di maggioranza di una società. La mancanza di ricorso all'Opa (Offerta pubblica di acquisto) da parte di chi vuol comprare quote consistenti di una società è uno dei principali elementi che fanno della Borsa italiana un mercato arretrato rispetto alle esperienze europee e statunitensi. Marco Borsa

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