La vocazione per i golpe di Ferdinando Vegas

La vocazione per i golpe OSSERVATORIO La vocazione per i golpe Col tentativo di golpe del tenente colonnello Tejero Molina è tornata di nuovo alla ribalta la Guardia Civil, come fattore di disordine anziché di quell'ordine che dovrebbe istituzionalmente tutelare. Il motto che campeggia sulle casermette della Guardia, sparse in tutto il territorio della Spagna, è «Todo por la patria»; ma evidentemente vi sono elementi della Guardia che identificano ancora la patria con un regime autoritario, con la difesa dei ceti privilegiati. — La Guardia Civil fu infatti istituita il 28 marzo del 1844 come braccio secolare al servizio dell'oligarchia, precisamente per sostenere il potere dei cosiddetti caciques, i signorotti locali nelle campagne. Era quindi uno strumento repressivo, originariamente una specie di polizia rurale; ma col passare del tempo i suoi compiti si sono venuti ampliando, la Guardia si trova anche nelle città e, d'altra parte, comprende pure reparti tecnici con mansioni specialistiche, di polizia stradale o postale. Oggi la Guardia Civil è un corpo militare di 65 mila uomini alle dipendenze del ministero della Difesa; da non confondere, quindi, con la polizia nazionale, che è invece un corpo militarizzato alle dipendenze del ministero dell'Interno. Quanto è successo recentemente, gli arresti, le torture, la morte di un terrorista appunto torturato, le dimissioni in massa di funzionari, tutto ciò riguarda la polizia, non la Guardia Civil. Eppure questa continua a conservare una cattiva fama, forse perché si ritiene che da essa venga una spinta, per cosi dire sentimentale e nostalgica, ai conati per un ritorno al passato. E il passato prossimo, quello della dittatura franchista. sarà certamente stato un perìodo propizio per la Guardia Civil, ma solo perché essa fu uno dei corpi di polizia più ottuso e più ossequioso al potere, con l'inevitabile contraccolpo di essere tra i più odiati. Se poi risaliamo nel tempo, almeno alla breve e tormentata vita della seconda repubblica, basti solo ricordare che questa si fidava cosi poco della Guardia Civil che uno dei primi provvedimenti presi dopo la sua fondazione nell'aprile del 1931 fu l'istituzione della Guardia d'assalto. E infatti, nella successiva guerra civile, se gli asaltos furono fedelissimi alla repubblica, la Guardia Civil invece si schierò compatta con i militari ribelli. Il capo dell'insurrezione doveva essere il generale Sanjurjo, perito in un incidente aereo al rientro in patria, lasciando cosi via libera a Franco. Ebbene, Sanjurjo era stato il comandante della Guardia Civil al momento del trapasso dalla monarchia alla repubblica, ma aveva ben presto rotto col nuovo regime, era stato mandato a reggere un comando dell'esercito in provincia e a Siviglia, nel 1932, aveva tentato un sollevamento, subito fallito. Arrestato, condannato a morte, graziato e infine liberato e recatosi in esilio, il generale ripagò la repubblica della sua clemenza organizzando con altri militari il pronunciamento del luglio 1936 che sfociò nella guerra civile. Dalla grandezza tragica di quegli avvenimenti all'assurdo tentativo di Tejero Molina la distanza è enorme, ma la vocazione golpista della Guardia Civil sembra destinata a non smentirsi. Ferdinando Vegas Tejero: la «Guardia Civil» per un regime autoritario

Persone citate: La Guardia, Tejero Molina

Luoghi citati: Siviglia, Spagna