«Ammirazione» di Pertini per Fazione di Juan Carlos

«Ammirazione» di Pertini per Fazione di Juan Carlos Solidarietà del governo italiano al popolo spagnolo «Ammirazione» di Pertini per Fazione di Juan Carlos ROMA — Il mondo politico italiano ha accolto con un grosso sospiro di sollievo l'esito del tentativo di golpe compiuto dal colonnello Tejero e dai suoi uomini della Guardia Civil a Madrid. Se ne è fatto interprete diretto con il sovrano spagnolo il presidente della Repubblica. Pertini, non appena è stato informato della conclusione della breve avventura golpista, ha telefonato personalmente a Juan Carlos, verso cui ha, come dice un comunicato «ufficioso» del Quirinale «sentimenti di amicizia e di stima». Il Capo dello Stato, prosegue la nota «ha espresso al re la sua ammirazione per la decisa e tempestiva azione svolta a difésa della democrazia spagnola e gli ha formulato gli auguri più vivi a nome del popolo italiano». Anche il governo, riunito in consiglio dei ministri, ha discusso di quanto stava accadendo nella penisola iberica e ha formulato l'auspicio «che possa essere pienamente ristabilita la legalità costituzionale», oltre a confermare solidarietà al popolo del paese amico. «La Spagna è un Paese molto vicino all'Italia, non soltanto geograficamente — ha detto il sottosegretario agli Esteri Speranza — perciò le sue vicende, oggi, sono anche le nostre. Siamo sgomenti per il grave affronto alle istituzioni democratiche». I punti di contatto fra Spagna e Italia sono stati messi in evidenza anche dall'intervento del segretario repubblicano, Spadolini: «Oggi entrambi i paesi — ha detto — devono fronteggiare una costante offensiva del terrorismo (e non a caso l'Età e le Brigate rosse sono unite da stretti legami) con tutti i connessi rischi di destabilizzazione. Nell'uno e nell'altro Paese la democrazia attraversa in questi anni le sue prove più. difficili». La cancrena del terrorismo, e i suoi colpi di coda destabilizzanti, sono un pericolo comune: ma, secondo il segretario liberale Zanone «il golpe non paga e le democrazie mediterranee, anche sotto l'aggressione del terrorismo, sanno resistere ai tentativi di involuzione». II ruolo svolto dall'Età, e dalle altre formazioni di guerriglia nel portare il Paese verso la crisi costituisce uno dei tre «insegnamenti essenziali» che il capogruppo del psi a Montecitorio, Labriola, coglie dai fatti di Madrid. Gli altri due sono «il fatto che4 golpisti abbiano scelto come principale bersaglio il parlamento, e l'assoluta necessità di una progressiva partecipazione popolare alla direzione politica del Paese». Alla volta di Madrid è partito ieri il sen. Pecchioli, della direzione del pei, «per esprimere la solidarietà e il sostegno politico dei comunisti italiani al partito comunista e alle forse antifasciste spagnole». L'on. Galluzzi (pei) presidente del comitato misto par¬ lamento europeo-Cortes spagnole, giudica che «in Spagna non si può tornare indietro». La salvaguardia della democrazia «è anche l'obiettivo politico dell'adesione della Spagna alla Comunità europea. A nome del comitato misto, che ho l'onore di presiedere, mi impegno a far sì che ciò divenga al più presto una realtà». Messaggi di solidarietà e di amicizia sono stati inviati anche dai presidenti del Senato, Fanf ani e della Camera, -lotti. La .lotti si è indirizzata al presidente delle Cortes, Landelino Lavilla, per esprimergli sdegno e solidarietà. Di Giesi (psdi) ha letto con occhio rivolto alla politica interna i fatti di Madrid e vi ha visto «to necessità di un sempre maggiore rafforzamento del quadro politico-istituziona- te' m.tos.