Madrid, golpisti occupano il Parlamento

Madrid, golpisti occupano il Parlamento Madrid, golpisti occupano il Parlamento (Segue dalla 1 ' pagina) forze armate si è riunito in seduta di emergenza e in breve truppe dell'esercito a bordo di mezzi corazzati hanno occupato la radio e la tv nazionali: a quanto sembra si tratterebbe di un provvedimento precauzionale, teso ad impedire che le emittenti cadano nelle mani di altri eventuali ammutinati della guardia civile. Automobilisti giunti nella capitale da Nord riferiscono che una lunga colonna di truppe motorizzate (a quanto sembra provenienti dal comando della divisione corazzata della regione di Madrid) stanno marciando su Madrid. Non si sa se il tentativo di «golpe» sia frutto dell'iniziativa isolata di un gruppo di miliziani o se la rivolta abbia un'estensione maggiore e sia capace di porre in serio pericolo e di rovesciare le giovani istituzioni democratiche spagnole. Un segnale inquietante pareva giungere dal distretto militare di Valencia, il cui comandante, generale Jaime Milans del Bosch. ha proclamato lo stato d'emergenza nella zona sottoposta alla sua giurisdizione e ha occupato le emittenti radiofoniche della regione di Valencia. Ma il genrale Milans del Bosch ha poi rilasciato una dichiarazione, interpretata come segno di fedeltà alle istituzioni. Ha detto: «Alla luce di quanto sta accadendo nella capitale e del conseguente vuoto di potere, è mio dovere garantire l'ordine nella regione militare che comando fino a che non riceverò le istruzioni del caso da sua maestà, il re». In uri successivo comunicato letto alla stazione radio di Castellon de la Plana si precisa che l'autorità militare di Valencia ha ssunto il controllo della zona per prevenire attentati e reprimere eventuali disordini. Ma la situazione nell'intero Paese appare calma e la stessa Madrid presenta uri aspetto normale. Il ministero della difesa nel frattempo ha posto le for¬ ze militari in stato d'allerta, consegnato tutti gli uomini in caserma e latto sapere che ovunque la situazione è sotto controllo. Forze di polizia hanno circondato la sede del Congresso dove è avvenuta l'irruzione dei miliziani della Guardia civil. Nella tarda serata il re Juan Carlos, comandante in capo delle forze armate ha dichiarato di respongere fermamente le azioni condotte nel Parlamento. Parlando col presidente della Generalitat catalana Jordi Pujol per telefono. Juan Carlos, secondo Pujol. ha detto che bisognava restare tranquilli e che non c'era motivo di preoccupazione. Pujol ha assicurato che la situazione in Catalogna è tranquilla e si è detto contrario a convocare scioperi o manifestazioni di protesta in questo momento. A Madrid il sindacato comunista commissioni operaie ha invitato alla serenità e all'appoggio al re e alle istituzioni democratiche in questo momento di confusione. Intanto per ordine del re i segretari e i sottosegretari di Stato sono riuniti in sessione permanente per il funzionamento della pubblica amministrazione. Secondo una fonte governativa, il re ha l'appoggio sicuro di tutti i capitani generale delle varie regioni militari: non è noto se la frase si riferisca anche alla regione di Valencia. Alle 23.30 secondo le ultime indicazioni, i deputati rimangono seduti nell'emiciclo e vengono autorizzati a uscire tre alla volta per andare al bagno. L'azione è stata guidata dal tenente colonnello della Guardia Civile Antonio Tejero De Molina, implicato nella «operazione Galassia» e che per tale asserito progetto di colilo di stato venne condannato a una pena detentiva non molto grave. I capi della Guardia Civil si sono riuniti alle ore 20 all'interno del «Palace Hotel», posto di fronte al Parlamento. Qui essi attenderebbero «ordini dal palazzo della Zarzuela». residenza di Juan Carlos. Il Palace Hotel è presidia- to da reparti di miliziani. Una situazione nel complesso ancora fluida, anche se l'ipotesi che il tentativo di colpo di Stato costituisca un fatto isolato sembra acquistare una certa consistenza. La dichiarazione del re potrebbe indurre a desistere da ogni azione eventuali gruppi favorevoli all'irruzione militare contro il Parlamento. Chi l'ha capeggiata, il tenente colonnello Antonio Tejero. due anni or sono era stato sospettato di aver preparato un piano per una congiura militare e condannato a sei mesi di reclusione. Il piano del complotto prevedeva l'irruzione nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri nel corso di una riunione ministeriale. Tutti i componenti del governo avrebbero dovuto essere tenuti in ostaggio in attesa della costituzione di un governo militare.

Luoghi citati: Castellon De La Plana, Catalogna, Madrid