Il giudice Vella: Sono tranquillo (ma prepara «rapporti» e querele) di Vincenzo Tessandori

Il giudice Vella: Sono tranquillo (ma prepara «rapporti» e querele) Giovedi il Consiglio superiore della magistratura discute il suo caso Il giudice Vella: Sono tranquillo (ma prepara «rapporti» e querele) Ha criticato il lavoro della Procura di Bologna sulla strage: è l'ultimo episodio di antichi dissapori a Palazzo di Giustizia - Il «punto» sulle indagini per il delitto Amato e la bomba alla stazione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLOGNA — Il consigliere istruttore Angelo Velia giovedi sarà l'«imputato» sul quale dovrà decidere la prima commissione referente del Consiglio superiore della magistratura. E «accusato» di aver criticato aspramente il lavoro compiuto dalla procura della Repubblica nell'inchiesta sulla strage alla stazione. Lui ha smentito il giornale che ha pubblicato le sue dichiarazioni, ma un esposto ha fatto intervenire il Consiglio superiore. Gli fanno cento accuse, sussurrate o scritte, fino a quelle — velate — di aver «manovrato processi». Mi dice il dott. Velia: «Mai nessun processo è stato affossato nel mio ufficio e credo di poterlo affermare con orgoglio-. Prosegue: -Sono in magistratura da trentatré anni, da diciotto faccio il giudice istruttore e da dodici ho la responsabilità dell'ufficio. Spesso ho taciuto per garantire la serenità delle inchieste, anche se mi rendo perfettamente conto che l'opinione pubblica voglia sapere che cosa fanno nel palazzo di vetro della giustizia-. E poi un'ultima considerazione a mezza voce, quasi parlando a se stesso: -Dopo tutti questi anni andavo a giocarmi stima e carriera? E per chi? Venga pure il Consiglio superiore della magistratura, non sta a me giudicare il mio operato». La frattura fra gli uomini del palazzo di giustizia è pròfonda, anche se tutti tendono a sottolineare quanto sia «più importante l'esito delle indagini che non questo stato di guerra non dichiarata ma di origini antiche». 11 consigliere Velia non parla volentieri. Nega di sentirsi a disagio: -Nella maniera più assoluta, è una sensazione errata e provocata da non so che cosa». Poi si viene a sapere che il magistrato avrebbe pronta la carta bollata per querelare un giornalista di un quotidiano romano essendosi sentito diffamato da alcuni articoli sull'affaire e che lui stesso. 1*11 novembre, ha inviato un rapporto al Consiglio superiore della magistratura sulla situazione dell'inchiesta. Dunque una profonda frattura al di là di qualsiasi dichiarazione che rischia di compromettere l'esito delle indagini sulla strage d'agosto, sulla banda armata fascista e sull'omicidio del giudice Mario Amato. Una ferita grave, il segno di dissapori antichi punteggiati da denunce ed esposti che hanno visto protagonisti da una parte il consigliere istruttore e dall'altra i sostituti procuratori Luigi Persico e Claudio Nunziata e il giudice istruttore Bruno Catalanotti. Il tribunale di Ancona dopo due anni deve tuttora emettere giudizio su una querelle nata da un parere su una scarcerazione espresso dal pubblico ministero Nunziata e indicato come ipotesi di reato da Velia. Ora Velia si occupa dell'assassinio di Mario Amato e osserva: -L'inchiesta va bene, segue il suo corso, sono fiducioso di conseguire risultati appaganti in un tempo ragionevolmente tollerabile-. Meno ottimismo all'ufficio istruzione sull'esito a scadenza più o meno breve dell'indagine sul massacro d'agosto e sulla banda armata. -E' un guaio, un guaio grosso-, dice il giudice istruttore Vito Zincarli. -E' un lavoro molto vasto che richiederà tempo. Il processo sulla strage ha in prati¬ ca costretto a ricominciare da zero le inchieste sulla destra extraparlamentare. Tranne il lavoro di Amato e di altri pochi colleghi romani, le indagini in questo senso si erano fermate al '76. Dal punto di vista informativo non si era più fatto niente-. Le indagini malgrado tutto vanno avanti. Il processo sulla strage, osserva il giudice istruttore Giorgio Floridia, -non corre il rischio di essere tolto alla città perché è il reato più grave ed eventualmente attrae gli altri-. Questo malgrado i nove conflitti di competenza sollevati dai difensori di alcuni imputati. - Atti compiuti a novembre e sui quali la Cassazione per quello che sappiamo deve ancora decidere-, afferma sconsolato il consigliere istruttore Gentile. Vincenzo Tessandori

Persone citate: Bruno Catalanotti, Claudio Nunziata, Giorgio Floridia, Luigi Persico, Mario Amato, Vella

Luoghi citati: Ancona, Bologna