Ritirati 111 licenziamenti della ex Magnoni e Tedeschi

Ritirati 111 licenziamenti della ex Magnoni e Tedeschi Positivo rincontro tra la Regione e la Gepi Ritirati 111 licenziamenti della ex Magnoni e Tedeschi Sarà prorogata la cassa integrazione - Gimac: è rinviata Tasta per lo stabilimento - Pagliani e Provenzali, assemblea permanente Nella tarda serata di giovedi si è concluso positivamente l'incontro tra Regione Piemonte e Gepi sul caso della ex Magnoni e Tedeschi: sono state ritirate le procedure di licenziamento per i 111 lavoratori non ancora aggregati alle altre aziende del gruppo. Per questi dipendenti la Gepi chiederà la cassa integrazione fino all'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi sul prepensionamento: una ulteriore verifica è stata fissata per la fine di giugno. La società era fallita nel luglio '79. Da allora, attraverso la creazione di due società Gepi di parcheggio, si era proceduto al collocamento delle maestranze in quattro società create dalla Gepi: erano rimasti esclusi i 111 lavoratori che erano quindi stati licenziati. GIMAC — Giovedì a Roma era fissta l'asta per la vendita dello stabilimento della società di Settimo fallita due anni fa: da allora i 270 lavoratori sono in cassa integrazione, che si concluderà il 23 marzo con il licenziamento di tutti i dipendenti. L'asta non si è però tenuta per motivi tecnici, ed è stata rinviata al 2 marzo. Si sono presentate due ditte: la Pam (catena di supermercati) e la L.M.P. In un incontro ieri pomeriggio tra Regione, sindaci di Settimo e San Mauro e organizzazioni sindacali è stata valutata negati¬ vamente la situazione. Si ritiene, infatti, che l'acquirente Pam non intenda garantire la prosecuzione della attività della azienda, ma sia esclusivamente interessata all'immobile. Dal canto suo l'altro possibile acquirente garantirebbe soltanto una parte dell'occupazione. Regione, sindaci e organizzazioni sindacali chiedono urgentemente un incontro con il ministro dell'Industria per sollecitare la concessione della cassa integrazione speciale (legge 301) ai 270 lavoratori di Settimo e ai 400 di Pomezia. Questo provvedimento potrebbe consentire una pausa per defini- re l'ipotesi di consorzio al fine di garantire la ripresa prodi! t Uva e occu pazione. PAGLIANI e PROVENZALI — Prosegue l'assemblea' permanente nei due stabilimenti di Collegno nei quali sono impiegati circa 360 lavoratori dopo la messa in liquidazione (il 2 febbraio) della società. La mancata produzione ha già avuto un primo effetto negativo all'Aspera Frigo dove è stata annunciata la cassa integrazione a zero ore per gruppi di lavoratori: mancano, infatti, le scatole per il montaggio dei motori dei frigoriferi prodotti finora dalla Pagliani e Provenzali. PININFARINA — I lavoratori hanno scioperato anche ieri per protestare contro il licenziamento di due operai. BERTONE — Un'ora di sciopero ieri contro il licenziamento di un delegato. CARELLO — La direzione lia annunciato il licenziamento di sei lavoratori che avrebbero superato i limiti di assenza previsti dal contratto. UNIVERSAL GIUNTI — I lavoratori hanno bloccato gli straordinari e attuano fermate di mezz'ora al giorno in sostegno della vertenza integrativa su ambiente, recupero festività annuo e premio annuo. FIRSAT — La direzione ha annunciato la decisione di ricorrere alla cassa integrazione (tre mesi) per 80 lavoratori su 240. Il consiglio di fabbrica ha deciso due ore di fermata per chiedere la cassa integrazione a rotazione. INDESIT — Sono previste per martedì prossimo assemblee dei lavoratori in cassa integrazione e non su prospettive per l'occupazione, assetto proprietario, piano di investimenti e in preparazione de dello sciopero regionale del 26 febbraio. SCUOLA — Le segreterie Cgil - Cisl - Uil hanno definito il calendario di astensione dal lavoro del settore per il 26 febbraio: materne e elementari, prima ora di lezione: media e superiore, ultima ora: personale non docente, ultima ora:', scuole a tempo pieno, prima ora del mattino e ultima del pomeriggio.

Persone citate: Magnoni, Pagliani, Provenzali

Luoghi citati: Collegno, Piemonte, Pomezia, Roma, San Mauro